Sanità cittadina al collasso. Le criticità del Santa Scolastica e delle altre realtà cittadine sono ormai note a tutte. Il dottor Gianni Violo illustra la sua ricetta.

"Spesso in Sanità le regole del gioco sono orientate ai soli interessi/privilegi di chi vi lavora o di chi ne trae benefici economici, ignorando i reali bisogni di salute del cittadino e quelli economici del contribuente. Nelle Regioni in deficit la figura dell’assessore alla sanità è stata rimossa ed al suo posto è stato nominato un commissario ad acta, il governatore della Regione, spesso tra i maggiori imputati del disavanzo economico e gestionale. Paradossalmente il deficit nazionale sanitario proviene proprio dalle regioni commissariate e questo nella indifferenza dei partiti politici, che sulla sanità sono in grado di fare demagogia, farla diventare fonte di consenso elettorale e di controllo clientelare".

"Servono quindi regole nuove, in base alle quali le ASL e le Aziende Ospedaliere siano sempre più lontane dalla politica e sempre più vicine al territorio, ai suoi indicatori epidemiologici, biologici ed ai suoi bisogni di salute, magari guidate da un esperto in Organizzazione e Gestione Sanitaria, da individuare nel mondo Universitario o tra manager pubblici di chiara ed illuminata capacità. Questa scelta è stata fatta per l’0spedale San Raffaele di Milano, gravato alla fine del 2011 da oltre un miliardo di debiti, retaggio della gestione allegra di don Verzé, con la nomina del nuovo direttore generale, Giuseppe Rotelli che con i suoi collaboratori, a fine 2013 raggiunse il pareggio di bilancio. Il risultato fu ottenuto riducendo drasticamente sprechi ed inefficienze senza mortificare le maestranze, la ricerca scientifica o le prestazioni cliniche, lasciando intatta la qualità del servizio offerto ai cittadini. Differenti le scelte fatte dalla regione Lazio per l’Azienda Sanitaria di Frosinone ove i commissari ad acta hanno usato la scure non per tagliare inefficienze o sprechi, ma addirittura Ospedali come Anagni e Pontecorvo, in applicazione del Decreto 80 della Polverini."

"Nel 2015 è stato ulteriormente ridotto il numero delle Strutture Complesse ospedaliere per acuti, alcune sono state trasformate in chirurgia APA o Week Surgery, nei presidi ospedalieri sono comparse aree mediche e chirurgiche, non sono ancora stati attivati i DEA di primo Livello a Frosinone e Cassino, ma sono state varate le Case della Salute, che si occupano di curare pazienti affetti da patologie croniche come il diabete, la broncopatia cronica ostruttiva, lo scompenso cardiaco e la terapia anticoagulante orale. La Casa della Salute di Pontecorvo, però, non sembra ridurre il numero di pazienti che quotidianamente, per problemi acuti, fanno lunghe file di attesa in P.S. per risolvere i loro problemi sanitari. A ciò bisogna aggiungere che, ad oggi, nella nostra ASL sono stati dimezzati i posti letto per acuti, passati da circa 5 a 2,77 per mille abitanti, compresi quelli per la postacuzie, causa di difficoltà di reperimento del posto letto. Il Governatore Zingaretti ha annunciato recentemente di poter dare il via in tutta la Regione Lazio all’assunzione di circa 1200 unità di personale sanitario, tra medici ed infermieri."

"Ma, a causa dell’applicazione della nuova normativa europea sulle ore di riposo tra un turno e l’altro, l’impressione è che almeno 600 unità servirebbero per far terminare l’emergenza continua nei nostri ospedali, attivare i DEA di I livello a Frosinone e Cassino e riattivare l’UOC di Neonatologia di Cassino. Cosa fare per bloccare l’agonia della nostra sanità e magari rilanciarla, riducendo il Gap in termini di risorse umane e quali/quantitativo con Roma capitale? Due sono le iniziative da intraprendere. La prima riguarda l’organizzazione di comitati del cassinate per la sanità come l’Articolo 32, da noi costituito nel settembre 2014, uniti da un coordinamento attivo, collegato ed interconnesso al comitato provinciale, che possa programmare iniziative per far sentire chiara e forte la voce di un territorio che in un decennio si è vista decurtata la sua offerta sanitaria e che possa far pressione sulle scelte che la politica dovrà effettuare."

"E qui rivolgo l’appello ai cittadini che in un momento difficile come questo devono mettere da parte la naturale diffidenza e la solita indifferenza che li caratterizza, invitandoli a diventare parte attiva dei comitati, perché ciascuno è artefice del proprio destino. La seconda riguarda la costruzione di una tela trasversale di rapporti con tutti gli esponenti politici del nostro territorio che militano in Regione, alla Camera, al Senato e all’Unione Europea, per difendere in tutte le sedi istituzionali, ivi compreso il Ministero della Salute, due principi fondamentali imprescindibili, attualmente mortificati: il diritto alla tutela della salute e l’equità che, ad ora, vede nette discriminati cittadini di serie B, la provincia di Frosinone, rispetto a cittadini di serie A, Roma città e provincia."