«Se Marchionne avesse dovuto scegliere dove fare gli investimenti dellâAlfa Romeo, in base allâaffidabilità della politica, non solo non sarebbe arrivata la vettura, ma avrebbe chiuso lo stabilimento e tutte le fabbriche dellâindotto».
I sindacati escono allo scoperto e tuonano contro le mancate promesse: «Ogni giorno leggiamo sui giornali che stanno per partire i lavori. Sono ormai diversi mesi. Eppure sulle arterie dello stabilimento non è cambiato assolutamente nulla, câè lo stesso degrado di prima. Una situazione vergognosa considerando che il piano Alfa Romeo è ormai una realtà e sta per partire».
Meno male, verrebbe da dire, che lâAd del gruppo italo-americano ha deciso di rinviare di qualche mese il lancio della vettura, altrimenti il territorio non sarebbe stato pronto per la sfida. «Fortuna - sottolineano le sigle allâunanimità - che ci sono stati gli accordi sindacali per avere a Cassino la produzione Alfa Romeo: fosse dipeso dallâattenzione e dagli investimenti della politica a questâora lo stabilimento avrebbe chiuso».  La preoccupazione, trasformata in rabbia, è sempre più palpabile tanto tra i lavoratori quanto tra i sindacati dello stabilimento di Piedimonte San Germano.
E ora che la produzione della Giulia e del Suv sono slittati al 2016, viene lanciato un disperatogrido dâallarme: «Se si continua con questi ritardi e con questa burocrazia câè il rischio che Fca davvero decida di non puntare più su Cassino. Ci appelliamo con forza alla politica, dai comuni alla Regione. In ogni caso - è lâamara conclusione - come territorio stiamo facendo una pessima figura».
Quanto denunciato da sindacalisti e operai è un poâ - sussurrano ambienti vicino alla governance - il pensiero dellâazienda, che infatti starebbe facendo pressing per avere un incontro con la Provincia che a fine ottobre ha emanato il bando per i lavori da fare sulle arterie.
Da palazzo Iacobucci tranquillizzano e fanno sapere che il contatto con Fca è costante e si sta rispettando il cronoprogramma.
Fatto sta che nel sito pedemontano la paura è tanta, anche per la nuova ondata di cassa integrazione che potrebbe essere annunciata a cavallo delle festività natalizie, dopo quella già in vigore da ieri fino al prossimo 7 dicembre. A tal proposito, visti anche i ritardi annunciati da Marchionne le sigle firmatarie dei contratti hanno convocato unâassemblea in fabbrica con tutti i lavoratori per la giornata di martedì 24 novembre. Preoccupata anche la Fiom che sabato protesta a Roma contro il jobs act e per chiedere più diritti. Intanto fuori lo stabilimento, e più precisamente al cancello 4, continuano i lavori per facilitare lâaccesso ai tanti tir che si attendono ora che partirà lâAlfa Giulia. Con la speranza - che comâè noto, è sempre lâultima a morire - che presto inizieranno anche i lavori sulle strade. Meglio tardi che mai.