La Santa Sede potrebbe muoversi presto. E' sua la competenza giuridica per quanto riguarda i conti Ior e le casse dell'8 per mille finiti al centro dell'inchiesta che vede l'ex abate Pietro Vittorelli indagato per appropriazione indebita. Per lui la pesante accusa di aver sottratto i soldi destinati alla beneficenza e di averli dirottati, grazie ad un sistema ideato insieme al fratello Massimo, su diversi conti correnti per poi farli finire di nuovo sul suo personale. E, soprattutto, per disporne a piacimento tra viaggi, profumi, cene, abiti di lusso e... droga.

Non si esclude che di qui a poco possa arrivare un amministratore apostolico vaticano per gettare luce sui conti e, soprattutto, per gestire la difficile linea giudiziaria da seguire. Sono ancora fresche nella mente le parole del vicario del Papa, che aveva affermato: "Qualora le accuse saranno dimostrate attraverso le vie legali, certamente la Chiesa di Cassino, attraverso il suo pastore, agirà legalmente con un’azione di risarcimento, perché tutti sappiano che i beni che il popolo dà alla Chiesa, ritornano al popolo e non hanno altre finalità. Questo è un principio che intendiamo riaffermare con chiarezza senza paura e verso tutti".

(Tutti i particolari nell'edizione del 15 novembre)