Oltre il lutto, ora la beffa per una famiglia di SantâElia Fiumerapido.
Una lettera recapitata a casa con cui lâente richiede indietro 5 mila euro chiesti dallâutente per lâaccompagno per una grave malattia da cui era affetto.
LâInps nella lettera avrebbe scritto che il paziente in questione non sarebbe stato affetto dalla malattia in questione, quindi deve restituire allâente di previdenza sociale i cinquemila euro versati come accompagno per la patologia.
Purtroppo però lâInps non ha fatto i conti con il destino. Lâuomo infatti, che non avrebbe dovuto neanche essere malato, è invece spirato proprio a causa di quella patologia da cui non sarebbe stato affetto e non ha potuto leggere di persona la richiesta avanzata dallâente.
Lâuomo venne visitato a Cassino dalla commissione preposta allâanalisi di questo tipo di casi, gli riconobbero lâinvalidità e fissarono la nuova visita da tenere dopo sei mesi. La seconda visita venne fatta a Frosinone e il paziente andò in un periodo in cui lâevoluzione della malattia aveva subito un rallentamento grazie ai risultati della chemioterapia. Si alzò dalla sedia a rotelle e venne dichiarato sano.
Fu in base a quella visita che i medici sospettarono della prima diagnosi e avviarono le procedure che oggi hanno portato lâInps a chiedere quel rimborso, quei sei mesi di accompagno, 5 mila euro appunto.
Ora il caso finirà al centro di un contenzioso legale.Â