«I motivi che hanno spinto le associazioni â secondo i legali - si basano sulla circostanza che i fatti contestati rientrano nellâipotesi di femminicidio e che, in quanto tali, hanno provocato una lesione del diritto soggettivo proprio delle dette associazioni, di esplicita violazione dei diritti fondamentali delle donne e dei bambini riconducibili ad una cultura che non riconosce a tali soggetti la piena dignità di persone. L'omicidio di Gilberta Palleschi, non rappresenta solo una lesione dei diritti della donna, né tantomeno sono un âfatto di donneâ, ma costituisce una profonda ferita per la società tutta, che, nel momento in cui alla donna non viene riconosciuta la dignità di persona ed in quanto tale viene fatta oggetto di discriminazioni e violenze, è collettivamente responsabile per lâeliminazione di quella cultura e di quegli stereotipi che ancora oggi minano lâautodeterminazione, la libertà , la vita delle donne ed il sereno sviluppo dei bambini che, in ambito famigliare, assistono a queste violenze e ne subiscono le conseguenze in termini psicologici». Non vi è dubbio, spiegano ancora i due legali, che le due associazioni, nel promuovere e porre in essere iniziative concrete di contrasto ai singoli episodi di femminicidio o di violenza domestica, compiano una attività conseguente a quelle previste dal proprio statuto ed in quanto tale meritevole di tutela. «Allo stesso modo non vi è dubbio - prosegue la nota - che la commissione dei reati ascritti ad Antonio Palleschi rappresenti una lesione agli scopi statutariamente perseguiti dalle suddette associazioni». Con la costituzione di parte civile le associazioni volevano «fornire supporto morale ai familiari di Gilberta Palleschi, nellâaffrontare il processo, e dare alla comunità un messaggio forte, facendo affermare in maniera ancora più decisiva in unâaula di tribunale, la realtà delle radici culturali della violenza di genere e sensibilizzare lâopinione pubblica e cambiarne la percezione nei confronti di questo crimine. Tuttavia nonostante i buoni propositi, il Gup del Tribunale di Cassino ha ritenuto di non dover ammettere le associazioni come parti civili». In ogni caso le associazioni assicurano che «saranno vicine alla famiglia Palleschi in questo lungo viaggio che, si spera, condurrà ad una pena esemplare nei confronti di Antonio Palleschi».
Si costituiscono parte civile per Gilberta Il tribunale di Cassino le rifiuta
Si costituiscono parte civile per Gilberta Il tribunale di Cassino le rifiuta
Cassino - Sora
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Segnala Notizia
Vuoi segnalare situazioni di degrado nel tuo comune? Un incidente? Una sagra di paese? Una manifestazione sportiva? Ora puoi. Basta mandare una foto corredata da un piccolo testo per e-mail oppure su Whatsapp specificando se si vuole essere citati nell’articolo o come autori delle foto. Ciociariaoggi si riserva di pubblicare o meno, senza nessun obbligo e a propria discrezione, le segnalazioni che arrivano. Il materiale inviato non verrà restituito
E-MAIL WHATSAPP