Siringhe al posto dei fiori. Non è uno spot pubblicitario, anzi. Tutt’altro. È la fotografia di un fenomeno che a Cassino sembra trovare la sua rinascita, dopo i ruggenti anni ‘80. Maper poterla consumare non si cercano più zone isolate: sempre più spesso ci si buca nei cortili del centro, scegliendo per paradosso palazzine signorili.

L’ultimo episodio sabato, in via degli eroi. Accanto alle ruote di un’auto due siringhe appena usate. A pochi passi - nell’erba - una terza. «Non possiamo più portare giù i nostri figli nè i nostri cani. È troppo rischioso» hanno sottolineato alcuni condomini. Ventiquattr’ore prima un altro episodio in piazza Corte: stessa scena. Stesse paure. E la certezza che l’incubo eroina sia tornato davvero in città.

I precedenti

Poco meno di un mese fa altri due i casi segnalati in meno di 24 ore, davanti all’asilo di via Arno e alla struttura di via Zamosch. Eroina a fiumi, da iniettare ovunque, al bisogno. Sulle scale di una palazzina in ombra, dietro al cancello in pieno centro, socchiuso e lontano da occhi indiscreti. Persino davanti a un asilo, senza pensarci troppo dove lasciare i segni di quel dolore.

In quel caso a trovarsi di fronte all’emergenza siringhe furono dei passanti: diversi aghi usati proprio all’ingresso della struttura per bambini di via Zamosch, dove immediatamente è arrivata la polizia municipale ad effettuare un sopralluogo per poi allertare il servizio di raccolta. Ma anche in via Arno, dove altre siringhe - sempre di quelle solitamente utilizzate per l’eroina - sono state abbandonate dopo la somministrazione. Ed è scattato l’allarme per il ritorno prepotente dell’eroina in città.

La conferma

La conferma del cambio di passo nell’assunzione di questo tipo di droga più di altre era stata data a fine ottobre anche da uno dei massimi esperti quando si parla di prevenzione: «Prima il percorso era inverso: si iniziava trai 16 e i 17 anni a consumare cannabis per poi passare alle droghe sintetiche, alla cocaina a cui faceva seguito l’uso di eroina e alcol come sostanze sedative. Diciamo che l’età dei giovani consumatori di eroina che venivano ad Exodus fino a qualche anno era sui 30 anni. Ora sono quasi tutti diciassettenni: il processo di assunzione e di accesso alle droghe avviene in modo talmente rapido che i consumatori sono quasi tutti minorenni» ha spiegato Luigi Maccaro, responsabile della comunità Exodus di Cassino.