Liste infinite per visite che vanno effettuate entro i primi mesi per i neonati. Peccato però che a molti di questi appuntamenti i bambini ci arrivino dopo aver spento la prima candelina. In molti casi non insorgono complicanze, ma per qualcuno il ritardo comporta anche una diagnosi tardiva per patologie facilmente curabili o corregibili se riscontrate nei tempi corretti.

Il caso più eclatante riguarda le visite oculistiche pediatriche, la richiesta del medico va fatta a sei mesi di età del bambino, la visita andrebbe fatta al massimo nei due mesi successivi, ma le liste sono bloccate per i sette mesi successivi, anche chiedendo di accedere alle strutture capitoline.

Il bambino che avrebbe dovuto effettuare la visita entro gli otto mesi si ritrova davanti allo specialista a 15 mesi, praticamente quasi al doppio dell’età di riferimento compresa nel range. Per l’ecografia delle anche che andrebbe fatta intorno al terzo mese, le attese sono di circa 5-6 mesi, per la visita cardiologica che andrebbe fatta tra tre e sei mesi, si ottiene la prenotazione dopo 9 -10 mesi. Questo se le visite vengono prenotate a tre giorni dalla nascita del bambino.

Per seguire le indicazioni corrette e le tempistiche imposte dalle tabelle cliniche per le visite neonatali si dovrebbero prenotare le visite prima della nascita del bambino. Non essendo, ovviamente, possibile ci si ritrova così a dover fare i conti con la sorte. Anche volendo effettuare le visite intramoenia, ovvero nelle strutture pubbliche con i medici del pubblico ma pagando il costo totale, le attese sono simili, si può recuperare qualche settimana non di più. Una criticità che viene spesso portata alla ribalta di proclami sbandierati dai politici di tutti i partiti, ma che purtroppo non trova una soluzione effettiva. A pagarne le spese come sempre i più deboli, i bambini e le loro famiglie.

Passando agli adulti le attese per esami diagnostici e visite specialistiche diventano un’incognita. I dati sono spaventosi. Per una visita oculistica si può arrivare ad aspettare fino a 10 mesi, per una mammografia le liste sono bloccate per circa 9 mesi. Per una risonanza magnetica della colonna vertebrale ci vogliono almeno 8 mesi, poi ancora 3 mesi per una visita gastroenterologica e almeno 2 per quella cardiologica, per finire con i “fiori all’occhiello”, cioè le liste più virtuose, per una visita ginecologica le attese sono di “soli”due mesi, per un’ecografia lo stesso.

Eppure ci dovrebbero essere delle categorie tutelate ma le Regioni hanno l’obbligo di far rispettare i tempi massimi solo per 52 prestazioni. Ma si sa, nel settore medico, una diagnosi precoce significa a volte far salva la vita. Se si usa questo principio per gli adulti a maggior ragione andrebbero tutelati e salvaguardati i neonati, per i quali i tempi di attesa potrebbero essere un grave deterrente.