Meno due. Dopodomani, giovedì 24 novembre, il presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi atterrerà nello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano a bordo del suo elicottero. Il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda arriverà in macchina. Non è ancora ben chiaro se all’assemblea dell’Anfia che prenderà il via alle ore 11 nel sito pedemontano ci sarà anche l’ad di Fca Sergio Marchionne.

Entrambi, Renzi e Marchionne, poco dopo la commercializzazione di Alfa Giulia parlarono di migliaia di assunzioni nel breve tempo all’interno della fabbrica ai piedi dell’Abbazia. Ora che è stato presentato anche il Suv Stelvio le tute rosse e l’intero territorio attendono con ansia cosa diranno gli esponenti del governo e i vertici dell’azienda.

Giorgio la marcia in più

A galvanizzare gli operai sono le parole dell’Ad Alfa Romeo Reid Bigland che, a proposito della piattaforma Giorgio, quella costruita a Cassino con l’investimento di oltre un miliardo di euro per la progettazione e la produzione di Giulia e Stelvio, ieri ha detto: «Alfa Romeo è entusiasta della piattaforma Giorgio e lo è così tanto che spera che possa essere usata anche per altre vetture del gruppo Fca. Non farlo, anzi, sarebbe un vero peccato. Dopotutto modificare il pianale Giorgio sarebbe una concreta possibilità per dar vita ad altri modelli all’interno del gruppo. Abbiamo tra le mani un vero e proprio gioiello in termini di dinamica di guida che potrebbe tranquillamente essere utilizzato su altre vetture diverse da Alfa Romeo».

Parole che lasciano dunque ben sperare per il futuro e che sono significative: dam quanto affermato da Bigland si evince difatti che Cassino, culla delle Alfa Romeo, potrebbe produrre sulla piattaforma Giorgio anche modelli di altri brand sempre appartenenti alla casa Fca, magari più economici e alla portata anche del territorio che li produce.

C’è chi dice No

Intanto a 48 ore dalla visita del premier scatta la mobilitazione generale e in tanti si attivano per una contro-manifestazione. Un volantinaggio per manifestare il dissenso alle riforme costituzionali del governo è stato promosso dagli attivisti del Movimento Cinque Stelle che danno appuntamento a tutti presso il piazzale dell’ingresso Fiat a partire dalle ore 8 del mattino con presidio permanente.

Dopo il duro botta e risposta tra il premier Renzi e Landini l’altro ieri in diretta televisiva, tace invece la Fiom-Cgil che al momento non annuncia nessuna manifestazione di dissenso contro la visita del premier e, probabilmente, di Marchionne.