Vanno avanti con grande scrupolo le indagini sui presunti brogli elettorali. Non mancherebbe molto alla conclusione del procedimento preliminare sul delicatissimo caso che coinvolge il primo turno di voto, quello del 5 giugno. E, nelle more della consegna ufficiale delle risultanze sulle perizie calligrafiche, la procura della Repubblica non sembra intenzionata a chiedere l’archiviazione, alla luce del quadro indiziario raccolto.

Oltre dieci le schede ritenute contraffatte all’interno del seggio 30, a Sant’Angelo e due gli iscritti nel registro degli indagati, il presidente e la segretaria della sezione. Secondo i ben informati, sarebbero riscontrabili le ipotesi avanzate all’inizio, quando vennero circoscritti i reati di falso e violazione delle legge elettorale a vantaggio di un candidato consigliere, risultato poi non eletto.

Così dal palazzo di piazza Labriola trapelerebbe tutta l’intenzione di andare avanti e fare piena luce su eventuali profili di responsabilità o meno, nella successiva fase.

Le perizie

La conclusione delle indagini è tuttavia collegata alla consegna dei risultati delle cinque perizie calligrafiche effettuate presso la caserma dei carabinieri di Cassino. La segretaria del seggio (iscritta nel registro degli indagati) è stata la prima, l’11 ottobre scorso, a varcare la porta della caserma di via Sferracavalli per dare il via agli accertamenti peritali effettuati su disposizione del Pm Bulgarini.

Subito dopo, entrarono i quattro scrutatori (assolutamente non sottoposti a indagine) del “seggio che scotta” per effetture il medesimo accertamento. Decine e decine le pagine piene di firme in corsivo e stampatello, apposte con la biro e con la matita, finite nelle mani del perito nominato dalla Procura che ha a disposizione 90 giorni di tempo per capire, comparare, escludere o approfondire le ipotesi investigative formulate. Non si è sottoposto alla perizia il presidente della sezione 30. Per lui la data fissata era giovedì 13 ottobre ma i legali fecero sapere che la consulenza d’ufficio relativa proprio al saggio grafico non si sarebbe celebrata dal momento che per il proprio consulente - pur autorizzato dalla procura - venivano stabilite «limitazioni» reputate eccessive.

Inevitabile, per la procura l’acquisizione, presso altre fonti, di tracce scritte dell’indagato da inserire nell’istruttoria. Intanto continuano, sempre nella caserma di via Sferracavalli, le verifiche sulle schede degli altri 32 seggi al voto il 5 giugno. Ma, al momento, sembra che non sia emerso nulla di seriamente rilevante.