D’Alessandro show davanti alle telecamere Mediaset. Ieri sera l’amministrazione comunale e tanti sostenitori hanno fatto sentire la loro voce, forte e vibrante, alla trasmissione “Dalla vostra parte” condotta da Maurizio Belpietro sul tema «Aiuto, immigrati fuori controllo. Per i profughi le regole non valgono». Il sindaco ha ricostruito la tristissima vicenda degli 87 migranti di via Vaglie che si trovano alloggiati in palazzine dichiarate inagibili e antigieniche.

L’inviato della trasmissione ha provato a chiedere spiegazioni ai responsabili della cooperativa ma scarse sono state le risposte. Evidente il fatto che in quelle palazzine, invece, di ospitare due profughi per stanza ce ne sarebbero sei. Solo questo è riuscito ad appurare l’inviato che ha faticato, non poco, a ricavare qualche risposta dai responsabili.

Ecco allora che D’Alessandro ha preso fiato e raccontato tutto il proprio rammarico. E la propria delusione per uno sgombero coatto che non viene realizzato. Qual è la situazione? Hanno chiesto da studio. «Sindaco - ha detto Belpietro - le palazzine sono abusive e non hanno i requisiti ma vengono utilizzate per ospitare i profughi»

Assist d’oro per D’Alessandro: «È una cosa che ci lascia sgomenti, l’ordinanza era necessaria perché le palazzine non sono condonate, non sono agibili mentre la Asl ha certificato che i locali sono antigienici. Questa è una città in cui bisogna imparare che le regole esistono e vanno rispettate. Non penso che i profughi vadano trattati come pacchi postali ma neppure possono restare in situazioni “abusive” come in via Vaglie. Per questo ho fatto l’ordinanza di sgombero e ho dato 48 ore di tempo alla cooperativa. Poi ho scritto alla prefettura».

E la prefettura che cosa ha fatto? Hanno domandato da studio. «Dopo le 48 ore - ha detto il sindaco - abbiamo fatto un altro sopralluogo e le 87 persone erano ancora lì. Così ho chiesto alla prefettura di effettuare sgombero coatto. Ho scritto lunedì con posta certificata».

Inevitabile l’ondata di commenti tra altri collegamenti esterni e gli ospiti da studio. Fino a quando D’Alessandro ha gridato: «Cassino è per l’accoglienza. È stato attivato il progetto Sprar, facciamo anche integrazione, non li lasciamo per strada». Tanti i discorsi che si sono sovrapposti e intrecciati. Una sola la verità: il dramma dei migranti esiste. E fa male.