Quando si dice che l’amore, anche quello più estremo, non ha età. In aula ieri, per un presunto caso di stalking, un ultrasettantenne di Castrocielo accusato non soltanto dalla sua ex consorte, ma anche dalla figlia che la donna ha avuto da una precedente relazione.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che nel 2014 lo fermarono dopo l’ennesima denuncia presentata dalla donna per atti persecutori iniziati, a suo dire, alla fine della loro relazione l’uomo avrebbe continuato a mantenere comportamenti ossessivi nei confronti della signora. Anche lei sulla settantina.

La storia ricostruita dai militari della Stazione di Aquino, della Compagnia di Pontecorvo - agli ordini del maggiore Fabio Imbratta e del tenente De Lisa - raccontava di una lunga e intensa relazione. Una relazione la cui fine è stata evidentemente accompagnata da una separazione difficile. Ancor più perchè lo stesso pensionato non sembrava proprio voler sentir ragione della decisione presa dalla sua metà. Tanto da iniziare a perseguitare, secondo le accuse, anche la ragazza (figlia della donna) che a sua volta ha presentato una denuncia a suo carico.

Si scoprirà in seconda battuta che la giovane è stata raggiunta da attenzioni ritenute persecutorie anche da parte di un altro uomo, destinatario a sua volta per stalking. Nei confronti del pensionato, dopo l’arresto, venne disposto l’obbligo di non avvicinarsi alla sua ex e alla sua figliastra.

A difendersi dalle presunte accuse, in un procedimento tutt’ora aperto nel tribunale di Cassino, il pensionato rappresentato dall’avvocato Gianluca Giannichedda, chiamato a dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse mosse a suo carico.