Cassino
22.10.2025 - 10:30
Il palazzo comunale di Cassino
Parcheggi di via Arno, il Consiglio di Stato riconosce la correttezza delle decisioni assunte dall’amministrazione comunale e chiude - in maniera definitiva - la lunga e complessa vicenda amministrativa posta a suo tempo dalla Cogei S.r.l. del gruppo Di Meo.
A stabilirlo la sentenza del 9 settembre scorso, pubblicata di recente, a firma dei magistrati della VII Sezione, con la quale viene confermata la decisione di primo grado del Tar, appellata dalla società. Condannata peraltro alla spese in favore del Comune quantificate in 3.000 euro, oltre accessori come per legge.
Il punto
«Occorre ricordare che la sentenza del massimo organo amministrativo segue quella, sempre collegata alla stessa questione, del 24 giugno scorso della Corte d’appello che rigettava il ricorso proposto dalla Cogei avverso la sentenza numero 1295 assunta in sede civile dal giudice Michela Grillo del Tribunale di Cassino» spiegano dal Comune. La Cogei, si era infatti rivolta al magistrato della città martire al fine di ottenere un risarcimento dal Comune per presunti danni subiti, hanno continuato. Un importo non di poco conto visto che quantificava il presunto danno in oltre due milioni di euro. «Possiamo tirare un sospiro di sollievo» il commento allora a caldo del sindaco Enzo Salera. «Se la sentenza di primo grado fosse stata capovolta – aggiunse - stante l’esosità della richiesta, la cassa comunale sarebbe stata sconvolta. Ma eravamo fiduciosi perché, in quella complessa vicenda urbanistica ci si era mossi nel rispetto delle norme, facendo, con ragionevolezza e senso di responsabilità, le cose per bene, senza arrecare danno ad alcuno. I giudici ci hanno dato ragione».
Il Tribunale aveva rilevato che «la richiesta difetta in primo luogo dell’elemento psicologico dell’illecito non essendo stata provata la violazione da parte del Comune delle regole di imparzialità, correttezza e buona fede. Inoltre che non è provato il nesso di causalità tra la condotta ed i danni lamentati. I presunti danni sarebbero stati causati dal fermo dei lavori e dai ritardi nella costruzione dell’immobile di via Arno». Ora la recente sentenza del Consiglio di Stato pone la parola fine a una controversia partita nel 2014: era il tempo dell’amministrazione di Peppino Petrarcone, con assessore all’Urbanistica Mario Costa. A rappresentare e difendere il Comune è stato l’avvocato Alessandro Longo.
La questione
Il contendere riguardava una complessa e controversa questione urbanistica oggetto di specifica variante con cambio di destinazione d’uso. In particolare la collocazione di parcheggi in adiacenza di un palazzo di via Arno, in posizione diversa da quella inizialmente prevista. «Una sentenza del Consiglio di Stato, annullando atti che erano stati impugnati, aveva ritenuto che i parcheggi pubblici da realizzare da parte del privato attuatore previa convenzione con il Comune, nonché la collocazione degli stessi, dovessero essere individuati all’interno del perimetro dell’isolato “A” della variante, non all’esterno. C’era stato quindi l’annullamento di un precedente permesso a costruire al quale, successivamente, seguì un nuovo permesso in coerenza con quanto sancito dal Consiglio di Stato» hanno precisato dal Comune. «Ha ragione, infine, il primo giudice (il Tar) - si legge nella sentenza - a evidenziare che, una volta accertata la sussistenza dei presupposti per il rilascio del titolo edilizio, l’amministrazione, nell’esercizio di una attività del tutto vincolata, ha correttamente condizionato il rilascio del permesso di costruire al pagamento della sanzione pecuniaria, in quanto l’arretramento dei parcheggi all’interno del perimetro della variante e dell’isolato “A” ha determinato la violazione dei distacchi». Il Consiglio di Stato respingendo il ricorso della Cogei, ha confermato la sentenza del Tar e posto fine in maniera definitiva alla questione.
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