Minaccia ed estorsione ai danni della “fidanzata” ultrasettantenne, cinquantenne di Roccasecca condannato a tre anni e sei mesi in primo grado. La vicenda giudiziaria che ha portato in tribunale l’imputato e la presunta parte offesa ha tutte le carte in regola per sembrare la trama di un romanzo. Lei, una nota e affermata psichiatra, ricca, impegnata nel sociale, ex professoressa universitaria a Roma. Lui, di almeno vent’anni più giovane, originario di Roccasecca, già con figli, con il pallino per la ristorazione.

L’accusa racconta di un raggiro: di un rampante e attraente uomo che si approfitta di una donna importante, molto più anziana di lui, con cui ha una relazione intensa. E dalla quale, dietro la minaccia delle armi, si fa consegnare 150.000 euro dopo un incontro intrigante.

La difesa smonta pezzo per pezzo i tempi, i luoghi, i modi del contestato raggiro. L’avvocato dell’imputato ricostruisce, invece, una storia d’amore controversa fino al punto di rottura. Nel mezzo ci sarebbero denaro, ambizione, sesso e armi. E nello sfondo dubbi persino sui certificati medici che comproverebbero la violenza, nonchè dubbi - sempre per la difesa dell’imputato - sulla scelta di denunciare solo dopo una ventina di giorni la violenza.

L’accusa è molto forte: la posizione della luminare sembra granitica. Persona affidabile, brillante, avvicinata dal rampante cinquantenne forse solo per la sua posizione. Difficile capire dove iniziano i sentimenti e dove potrebbe subentrare l’interesse.
Dalle carte, però, appare tutto più chiaro: il pm Bulgarini chiede 5 anni e 6 mesi di reclusione. Le discussioni degli avvocati Cavatorta e Riitano sono accorate. Qualche ora dopo la decisione: 3 anni e 6 mesi in primo grado per il fascinoso cinquantenne. E già si pensa all’appello