Timbrava il cartellino e poi si allontanava dal posto di lavoro per sbrigare le proprie faccende, a “spese”dell’azienda. Protagonista della vicenda, un’impiegata dell’ufficio amministrativo dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino che, secondo l’accusa formulata del procuratore della Repubblica del tribunale di Cassino Mattei, dovrà rispondere del reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. La Asl si è costituita parte civile e sarà rappresentata dall’avvocato Salera. 

L’udienza nella quale il giudice Lo Mastro deciderà se rinviare a giudizio o meno la donna si terrà il prossimo 8 novembre. I fatti risalgono al 2013. Tutto è partito da un’indagine dei carabinieri di Cassino che attraverso pedinamenti e filmati hanno potuto accertare che la donna, nell’arco di tempo che va dal novembre 2013 all’aprile 2014, aveva più volte abbandonato il posto di lavoro.

In pratica secondo la ricostruzione degli inquirenti l’impiegata a inizio giornata - come da regolamento - timbrava il proprio cartellino ma poi invece di passare tutte le ore lavorative sul posto di lavoro si allontanava dall’ospedale per brigare le proprie faccende.

Faccende quotidiane come andare a fare la spesa al supermercato, andare in banca oppure a casa, per poi tornare in ospedale senza scalare dal cartellino le ore che era stata fuori. Praticamente dal suo badge risultava che era stata tutta la giornata al lavoro. Fatti gravi per i quali l’Azienda Sanitaria Locale, attraverso il legale Salera, si è costituita parte civile contro la sua impiegata.

L’udienza davanti al Gup, Lo Mastro, è stata fissata l’otto novembre, in quella sede si deciderà se rinviare a giudizio la donna.