Prendeva i soldi delle scommesse ma non versava la quota alla Snai, la società che si occupa proprio della gestione di scommesse e di concorsi a pronostici. Ma per lui è arrivata la condanna, la multa e il risarcimento.

La ricostruzione

Un “gioco” andato avanti per diverso tempo fino a che la società ha deciso di denunciare un trentaseienne del posto, gestore di due punti scommesse Snai nel Cassinate. L’uomo, ad un certo punto delle sue attività, aveva deciso di trattenere per sè gli incassi dei due centri scommesse che gestiva per un totale di circa 70.000 euro: 36.500 per il primo e 33.000 per il secondo.
Così si è avviato un procedimento penale durato ben tre anni. E ieri è arrivata la sentenza: il giudice monocratico del tribunale di Cassino, Guadio, ha condannato il cassinate per appropriazione indebita aggravata.

L’ex gestore dovrà risarcire alla Snai 70.000 euro, pagare una multa di 600 euro e scontare un anno di reclusione. Tutto è iniziato nel 2010, quando da giugno fino a marzo del 2011 il trentaseienne ha iniziato a non versare la quota dovuta delle scommesse alla Snai (quote da versare ogni settimana o, al massimo, ogni 15 giorni). Praticamente i soldi che riceveva dalle persone impegnate con le giocate li intascava completamente senza corrispondere, come da contratto, una parte delle stesse giocate alla società di scommesse.

Quest’ultima, dopo diversi solleciti, ha deciso di sospendere d’ufficio il servizio e rappresentata dal legale, Paolo Marandola, si è costituita parte civile contro il gestore. Dopo tre anni il giudice ha dato ragione alla Snai emettendo una sentenza di condanna nei confronti dell’ex gestore cassinate per appropriazione indebita, con l’aggiunta dell’aggravante perchè quest’ultimo avrebbe approfittato del rapporto di collaborazione con la società. Un “gioco” costato caro al trentaseienne che dovrà scontare un anno di reclusione, pagare una multa di 600 euro e infine risarcire i danni alla Snai per un totale di 70.000 euro.