Se l’estate è stata torrida, l’autunno si annuncia caldissimo. E il sindaco Carlo Maria D’Alessandro dovrà fronteggiare più di una difficoltà. La prima, in ordine di tempo, riguarda Acea e, quindi, l’acquedotto comunale. Entro il 5 settembre il commissario prefettizio Ernesto Raio tornerà a Cassino: a lui il Comune dovrà consegnare, oltre che l’elenco degli utenti allacciati all’acquedotto comunale, anche le chiavi degli impianti idrici, anche se per quest’ultimo aspetto il sindaco D’Alessandro spiega che è necessario attendere l’8settembre. Quel giorno, infatti, il Consiglio di Stato ha fissato la Camera di Consiglio per esaminare il ricorso del primo cittadino contro la nomina del commissario prefettizio.

Al netto di ricorsi e controricorsi tra settembre e ottobre si decreterà ufficialmente la sorte dell’acquedotto comunale con la concreta possibilità che finisca nelle mani di Acea, forte di una sentenza che si pronuncia in tal senso, e dunque non sia più a gestione pubblica. Poi per l’amministrazione comunale arriva il fronte ancora più caldo, ovvero quello dei ricorsi elettorali. Sono due i filoni che si stanno sviluppando all’indomani delle elezioni dello scorso mese di giugno: da un lato c’è la giustizia amministrativa con i giudici del Tar che il 17 novembre decideranno in merito al ricorso di Petrarcone e Trotta. L’ex sindaco chiede di tornare alle urne per presunte irregolarità o in tutte le 33 sezioni o, almeno, nelle 6 dove maggiormente si riscontrano anomalie. Dall’altro lato c’è la giustizia penale. La Procura della Repubblica ha infatti avviato un’indagine sulle scorse elezioni ascoltando molti testimoni e puntando i riflettori su alcune sezioni. A settembre si pronuncerà, ma anche se il caso non sarà archiviato e verranno evidenziate anomalie, il ritorno al voto potrà essere decretato solo ed unicamente dal Tar.