Profughi due volte. Dapprima la traversata per arrivare in Italia. Poi quel calvario vissuto nella città di Cassino. Sono arrivati venerdì nel primissimo pomeriggio e sono scesi davanti allâex sede della Polizia stradale, in via Arigni. Ma lì, per lâamministrazione, non câerano le condizioni igienico-sanitarie per farli restare. Il vicesindaco, Carmelo Palombo, assieme allâassessore Benedetto Leone hanno subito effettuato un sopralluogo mentre erano in corso verifiche anche da parte della polizia scientifica e della Asl. Allâesito una sola verità : andava ripristinata la âvivibilità â del luogo prima di qualsiasi ingresso e così è stata firmata lâordinanza di sgombero. Da quel momento in poi, scarse le informazioni sui quaranta extracomunitari arrivati a Cassino grazie a una cooperativa che ha vinto il bando della prefettura. Hanno dormito in una struttura dâemergenza, lungo via Ausonia, assistiti fino a quando non câè stata la svolta, solo nel pomeriggio con la migrazione dalla città martire fino a Pastena.
à il sindaco Arturo Gnesi a raccontare lâaccaduto: âSono stato contattato nel pomeriggio e ho saputo che questi 40 profughi stavano cercando un tetto. Pensando ai vari locali che potevo offrire mi è venuto in mente che ne avevo uno. Così abbiamo messo a disposizione una sala conferenza del museo che sta sulle grotte, ci sono spazi e servizi igienici. Non câè alcuna controindicazione, certo, è una sistemazione provvisoria. Al cibo ci sta pensando la cooperativaâ.
Impegno anche da parte della Questura per tutta la giornata di ieri, la polizia ha infatti presidiato ogni spostamento mentre i profughi dormiranno sulle brandine allestite per lâemergenza nellâemergenza.
Lo scontro
E mentre si può tirare un sospiro di sollievo sulle condizioni dei quaranta ragazzi che resteranno lì fino a quando le cooperative non potranno garantire lâagibilità dei luoghi scelti per lâaccoglienza, resta il âdatoâ politico e lâamministrazione chiede collaborazione alla prefettura. Carmelo Palombo è in prima linea: âMi farò promotore, insieme al sindaco, di un incontro con il prefetto per evitare episodi come quello di venerdì. Non possono affidare la gestione a cooperative senza avere la certezza di dove saranno ospitati. Nei prossimi giorni arriveranno a Cassino un centinaio di profughi. Quello che noi vogliamo fare, visto che esiste unâemergenza, è chiedere un incontro al prefetto per concertare insieme queste situazioni. Non possiamo subire passivamente un processo del genere. Lâaltra sera, abbiamo fatto lâinteresse di quei ragazzi con quellâordinanza, noi vogliamo essere attori principaliâ.
Sulla medesima lunghezza dâonda lâassessore ai servizi sociali, Benedetto Leone: âNoi abbiamo accolto lâinvito della prefettura a collaborare su questo fronte ma rinnoviamo lâappello a collaborare con noi. So che il prefetto non è tenuto a comunicare alle amministrazione lâarrivo dei profughi ma chiediamo ugualmente una collaborazione per non trovarci nelle situazioni come quella di venerdì alla quale abbiamo dovuto rispondere con atti amministrativi particolarmente duri. Oggi noi non vogliamo questo ma uno spirito assolutamente collaborativo per arrivare a soluzioni condivise, nellâesclusivo interesse dei profughi. Chiediamo anche controlli su chi oggi gestisce lâaccoglienza dei profughiâ.
La richiesta di un consiglio
E il capogruppo di Forza Italia, Rossella Chiusaroli presenterà una richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla gestione dellâemergenza profughi, alla presenza del prefetto della Provincia di Frosinone, Emilia Zarrilli e del Questore, Filippo Santarelli: âQuanto accaduto nella nostra città - ha detto - è inaccettabile. Non può essere previsto lâarrivo di 40 immigrati, per giunta potenzialmente residenti in una struttura che non avrebbe i requisiti igienico-sanitari e lâamministrazione comunale è allâoscuro di tutto: per giunta costretta a subire e a trovare soluzioni allâemergenzaâ.
Mancanza di comunicazioni tra enti. Su questo tasto ha battuto più volte la Chiusaroli chiedendo, quanto meno, che al di là dei protocolli le ânotizieâ venissero rese note. Poi il lato umano: âAbbiamo vissuto ore angoscianti e ci siamo immedesimati in quelle povere persone lasciate sotto il sole in attesa di una soluzione per la loro permanenza a Cassino. Vogliamo collaborare con le istituzioni preposte, ma per far ciò abbiamo anche bisogno di essere coinvoltiâ.