Il "Pibe de Oro" Diego Armando Maradona presto sarà a Cassino, non per meriti sportivi o per un tour promozionale ma per difendersi da Equitalia.

Non arriverà allo stadio comunale "Salveti" bensì al tribunale di Cassino: è stato accolta, poche ore fa, la richiesta di trasferimento del processo che vede imputati l'ex calciatore argentino e il suo avvocato, Angelo Pisani, per diffamazione ai danni di Equitalia al tribunale della città martire. 

Lo ha deciso il giudice monocratico di Roma che ha accolto una istanza di incompetenza territoriale avanzata dai difensori dei due imputati. Infatti Maradona in alcune interviste aveva affermato di essere "vittima di una persecuzione basata su documenti falsi e procedure irregolari" da parte dell'agenzia di riscossione. Secondo il giudice della IV sezione monocratica, Francesca Giordano, il processo deve essere trasferito per competenza a Cassino in quanto il giornale "La Voce delle Voci" sul quale erano apparse le dichiarazioni ritenute diffamatorie dell'ex fantasista del Napoli veniva stampato nel Cassinate. Per l'accusa Maradona tra "il maggio e il giugno del 2012" ha reso "una serie di dichiarazioni, tra interventi pubblici e interviste a organi di informazioni, in cui affermava ripetutamente di essere vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia sulla base di documentazione falsa e di procedure irregolari che lo aveva portato vicino a gesti irreparabili, come accaduto ad altre persone".

Sparsa la voce i tanti tifosi cassinati del fuoriclasse argentino e del calcio in generale non vedono l'ora di poterlo vedere dal vivo, e strappargli un selfie o un autografo.