C’è un fronte, quello “storico” con Acea. Ma la guerra è guerra e si articola su più terreni. Ecco perché dal Comune si è deciso di aprire un’altra “breccia”, all’assalto della Porta Pia cassinate, l’acquedotto gestito da Acqua Campania. La società capta dal territorio per rifornire la regione confinante (2970 litri al secondo) e, “cede” 200 litri al secondo a Cassino.

Dunque, nella querelle si discute di acquedotto e della sua gestione mentre non si fa cenno alla preziosa risorsa idrica che dovrebbe correre nelle condotte per uscire dai rubinetti dei cittadini. Di qui la “mancanza di accordi negoziali” sulla quale D’Alessandro sta costruendo, giorno dopo giorno, la battaglia contro la gestione privata. Ma c’è anche l’altro nodo, quello con Acqua Campania. E l’altro dubbio, quello relativo alla captazione.

Riassume tutto il sindaco: «Bisogna andare a rivedere i termini della convenzione, i prelievi fatti, e andare a ritroso fino al 1990 quando nei consigli guidati da Antonio Grazio Ferraro si decideva il ristoro per le opere di captazione. Innanzitutto un “grazie” ai padri perché ora abbiamo un’arma in mano per poter difendere l’acquedotto, altrimenti - sulla base di quello che ci hanno lasciato i predecessori - eravamo fritti. Ora quest’acqua nessuno ce la può toccare. Essendo di “mia” proprietà ho diritto di cederla al prezzo che stabilisco. Cioè ho diritto di vendere alla cifra che reputo idonea, oppure di tenerla per me. E Acea deve trovare una fonte alternativa ma non esiste. Ecco perché dico che l’acquedotto non può essere ceduto. Ma veniamo a un altro aspetto. L’acqua che la società preleva da convenzione è di 2.970 litri al secondo ma secondo me non è così. Potrebbero prelevare di più, e mi accerterò di questo nel giro di pochi giorni. A quel punto bisognerà aprire un altro fronte con Acqua Campania». In città arrivano 200 litri al secondo, sono sufficienti? «Sono estremamente sufficiente perché i serbatoi di monte Trocchio sono a caduta e, quindi, quell’acqua arriva in pressione a quasi 13 atmosfere e riesce a sostenere tutto l’a c q u edotto comunale da noi gestito. Quella è la famosa opera compensativa di cui parlavo. Adesso bisogna aprire il fronte sulla captazione per capire quanto viene prelevato. Mi accerterò e scriverò. A tutti piace scrivere e anche io mi adatto. La città ha scelto un sindaco battagliero, non da salotto».