"Non mangerò non so per quanti giorni, ma di sicuro berrò acqua pubblica".
Il messaggio è chiaro, come è chiara la battaglia che il cassinate Massimo Valente sta portando avanti: protestare contro la cessione dellâacquedotto comunale di Cassino allâAcea.Â
Dopo le catene, il cassinate ha deciso di dare vita a uno sciopero della fame ad oltranza per opporsi alla consegna degli impianti. Alle 16 è tornato sui gradini del Comune di Cassino per continuare una battaglia per tutta la città .
âNon è solo un problema di Cassino, è una battaglia dei cittadini - ha affermato Valente davanti al palazzo comunale - i primi ad essere fuorilegge sono i politici che si appellano alla sentenza del Consiglio di Stato quando c'è una norma ben precisa che si chiama referendum dove il popolo è sovrano, ha vinto le elezioni ha voluto l'acqua pubblica e loro non stanno rispettando il popolo che è sovranoâ.Â