Pesci morti e tanta paura per qualcosa di più grave: lâi ntero corso dâacqua inquinato. Sotto la lente il Rio Faio a SantâAngelo in Theodice dove diversi cittadini hanno notato unâanomala moria di pesci, il tratto in questione va da via Zuppariello a via Antridonati. Era lunedì pomeriggio quando è stato lanciato lâallarme. Tra questi un cittadino che ha descritto distese di pesci morti che galleggiavano sulle acque.
Una vicenda che ha fatto salire lâallerta della popolazione, anche in considerazione del fatto che il Rio Faio è vicino a tanti terreni coltivati: nel caso di inquinamento del fiume tutta lâarea ne avrebbe pesantemente risentito. Timori scongiurati dalle prime indagini degli agenti della polizia provinciale, del distaccamento di Cassino, coordinata dal dottor Massimo Belli che ieri hanno battuto lâintero tratto del fiume alla riceva di agenti inquinanti.
Dopo il sopralluogo è stato escluso che la moria di pesci sia stata causata da fattori endemici (morte causata da una malattia contagiosa). Un caso circoscritto dovuto probabilmente allâabbassamento delle acque che ha portato alla morte delle quattro carpe, ritrovate nel ponte di via Andridonati, in avanzato stato di decomposizione.
«Il tratto in questione è costantemente attenzionato - ha evidenziato il comandante della polizia provinciale di Frosinone, Massimo Belli - Dai primi accertamenti sembrerebbe che la morte delle quattro trote sia dipesa da una mancanza di ossigeni nellâacqua: il livello del fiume in questo periodo dellâanno si abbassa e i pesci più grossi vanno in sofferenza. Essendo solo quattro i pesci ritrovati morti, e quindi la zona circoscritta, sembrerebbe da escludere un eventuale inquinamento delle acque. Infatti lâacqua appare limpida e la fauna ittica presente viva».
Ad ogni modo per essere certi che non vi siano cause che possano mettere a rischio le persone della zona, il comando della polizia provinciale ha richiesto allâArpa Lazio di svolgere esami. «Abbiamo richiesto una immediata campionatura delle acque, da parte dellâArpa, in diversi punti del fiume per maggiore sicurezza e non lasciare nulla al caso», ha concluso il comandante Belli.