“Adesso basta chiacchere, servono fatti concreti”. A spronare l’amministrazione comunale e in particolar modo il sindaco D’Alessandro è l’esponente dei Carc Vincenzo Durante, già consigliere comunale dell’estrema sinistra nonché firmatario della delibera - insieme a Iannone e Palombo - che il primo cittadino intende portare avanti per uscire dall’Ato e revocare l’adesione data nel 1996.

“Capiamo che ora l’urgenza è fronteggiare l’arrivo del commissario prefittizio che potrebbe essere in città già entro il 22 luglio, ma occorre mettere in campo anche un’altra serie di azioni per scongiurare la consegna degli impianti ad Acea - spiega Durante”.

L’ex consigliere comunale apprezza il coraggio e la determinazione con cui D’Alessandro sta affrontando la situazione. Ancor di più apprezza il fatto che la strada maestra tracciata dall’amministrazione di centrodestra è quella che porta la sua firma. Tuttavia ciò non basta per impedire che Cassino possa perdere l’acquedotto comunale e che il servizio idrico possa finire nelle mani del gestore privato, quindi Vincenzo Durante evidenzia le priorità che l’amministrazione deve avere ben chiare nei prossimi giorni, di qui il concetto esplicito: “Passare dalle parole ai fatti”. E quali sono i fatti? Durante non ha dubbi. In primis spiega che è urgente convocare tutti i comuni limitrofi per avviare una cooperazione intercomunale. E poi si dice pronto anche a clamorose proteste, qualora si rendessero necessari, per impedire la consegna degli impianti al gestore privato. D’Alessandro è fiducioso e rilancia: “Qui non stiamo solo parlando di salvare il centro della città, ma di riprendere possesso anche degli impianti delle periferie per far tornare i cittadini ad essere tutti uguali e non divisi tra serie A e serie B. Sarà una battaglia molto complicata quella che si profila tra la nuova amministrazione e il gestore privato, Acea. Noi non arretreremo di un millimetro e siamo pronti a lottare, come ho già detto in conferenza, su più fronti”.