Primo consiglio con i botti per il neo sindaco Carlo Maria D’Alessandro. Lo scontro con l’opposizione di Petrarcone è stato subito violento. A dare battaglia è stato soprattutto il consigliere Alessandro D’Ambrosio che ha chiesto, prima di votare il presidente del Consiglio, garanzie per la vice presidenza. Garanzie che l’amministrazione non ha dato, tanto che dopo un lungo botta e risposta - con Alessandro D’Ambrosio mattatore dell’assise - il gruppo di Petrarcone ha proposto il nome di Edilio Terranova. Nome bocciato dalla maggioranza quando si è arrivati alla votazione. La stessa maggioranza, invece, ha permesso l’elezione di Barbara Di Rollo quale vice presidente dell’opposizione in quota al gruppo Mosillo. Il vicario eletto in maggioranza è stato invece Giuseppe Sebastianelli. Irrompe l’acqua Ma, prima di arrivare alla votazione del presidente dell’aula e dei due vice, il sindaco D’Alessandro nella sua relazione ha affrontato i temi di stretta attualità, in primis l’acqua e le azioni da mettere in campo per non consegnare gli impianti ad Acea. “La mia amministrazione prende oggi formalmente l’impegno assunto in campagna elettorale di porre in essere tutte le azioni giudizialmente valide e tecnicamente sostenibili per consentire la gestione pubblica del servizi idrico e in particolare: confermare dinanzi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche la difesa della delibera consiliare n.7 del 17 febbraio 2016 a firma dei consiglieri Palombo, Durante e Iannone, senza alcuna remora e sulla quale l'udienza per la discussione è fissata nel mese di febbraio 2017. Del resto, questo Comune è riuscito e ancora oggi riesce a praticare tariffe idriche molto economiche in quanto, a seguito di accordo tra Regioni (Lazio–Campania) per il completamento dell’acquedotto della Campania Occidentale ed in ottemperanza degli obblighi stabiliti dalla concessione del primo febbario 1993 fra la Regione Campania e il Consorzio Eniacqua Campania, il suddetto Consorzio è stato obbligato per l’intero periodo della concessione idrica a fornire gratuitamente al Comune di Cassino circa200 l/s di acqua clorata e in pressione quale ristoro sia per danni derivati dall’imposizione di vincoli urbanistici che danni ambientali, causati dalla costruzione di impianti di captazione, di impianti di sollevamento e di condotte sul territorio comunale, oltre che per i fenomeni indotti dalla captazione nel sottosuolo del territorio comunale. Il valore di tale fornitura incide positivamente sul bilancio comunale e la cessione di dette opere non può e non avverrà mai a discapito degli abitanti della nostra città qualunque siano le determinazioni del gestore idrico o dell’Ambito Ottimale n.5. Il mio personale impegno sarà anche finalizzato alla creazione di una specifica task force che predisponga un business plan che metta ben in risalto i possibili vantaggi sia di servizio che economici a gestire il bene pubblico. Acqua attraverso la creazione di un’ azienda speciale coinvolgendo i sindaci dei comuni circostanti che potranno costituire con Cassino comune capofila una vera barriera allo strapotere che Acea rappresenta”.

Colpo di scena nel Pd

“Sull’acqua - ha quindi poi concluso il sindaco - ci sarà un consiglio ad hoc. Si è passati alla designazione dei gruppi consiliari. Perla maggioranza i capigruppo sono: Valente, Ranaldi, Di Mascio, Sebastianelli, Chiusaroli e Marsella. Il presidente Dino Secondino ha invece comunicato di non poter costituire il gruppo del Pd di D’Ambrosio e Grossi - sebbene proprio qualche ora prima era stata ratificata a maggioranza anche dal circolo cittadino - perché essendoci anche la richiesta del gruppo Pd di Mosillo e Grieco, il segretario della federazione provinciale Simone Costanzo ha fatto pervenire una missiva in comune intimando l’alt a Secondino per costituire i gruppi del Pd: “Non avendo dato l’autorizzazione per fare la lista del Pd, in Consiglio a Cassino nessuno può fare il gruppo del partito”. E la guerra è solo all’inizio. Fuori e dentro la sala Di Biasio.