Manifesti strappati e fatti a pezzi. Con violenza e senza interruzione. Ã accaduto sabato, in pieno centro cittadino. Erano appena stati assegnati gli spazi elettorali quando gli attacchini avevano iniziato il loro lavoro. Rotoli di manifesti sul furgoncino, barattoli di colla e pennelli per posizionare le âgigantografieâ elettorali nelle caselle fresche di assegnazione.
I primi a partire con lâattacchinaggio erano stati i candidati sindaco Giuseppe Golini Petrarcone e Carlo Maria DâAlessandro, âvittimeâ della banda che ha provveduto a fare razzia dei loro manifesti. Sì, perché man mano che venivano posizionati nelle varie zone del centro (Colosseo, piazza De Gasperi, piazza San Giovanni, zona stazione e davanti a diversi istituti scolastici), arrivano le âmani ignoteâ pronte a distruggere un battibaleno il lavoro appena compiuto. Per due volte infatti, e in diversi punti della città , gli attacchini sono dovuti tornare a rimpiazzare le âstampeâ dei candidati, per poi vedere vanificato lo sforzo. E così è subito scattata la segnalazione alle forze dellâordine.
Addirittura qualche cittadino ha iniziato a girare con la propria auto, riuscendo a âimmortalarliâmentre compivano il gesto. A denunciare i tre âvandali dei manifestiâ ci hanno pensato gli uomini dellâArma. Sono stati proprio i militari del Norm della Compagnia di Cassino, coordinata dal maggiore De Luca, nellâambito di servizi preventivi, a sorprendere nel centro abitato tre giovani del posto, due ventenni e un minore, intenti a distruggere manifesti elettorali dalle bacheche messe a disposizione dal Comune. I tre sono stati identificati e denunciati (il più piccolo al tribunale per i Minorenni di Roma) ai sensi dellâart. 8 della legge sulla propaganda elettorale, per aver distrutto i manifesti.
Saranno ora le indagini a stabilire i motivi del gesto, a ricostruire lâaccaduto e a individuare le responsabilità dei coinvolti. Lâepisodio ha sollevato reazioni in città , in particolar modo da parte dei candidati sindaco colpiti. Petrarcone e DâAlessandro hanno stigmatizzato lâepisodio facendo appello al rispetto delle regole e, sperando, in un clima elettorale più sereno.