Dopo aver provveduto a dimezzare la sua indennità, quella del suo vice e quella dell’intera squadra di governo, il rettore Betta provvederà ora a ridurre i costi anche per quel che riguarda gli organi collegiali. Martedì il rettore riunisce il senato accademico e il consiglio d’amministrazione: il Cda sarà al suo esordio assoluto in quanto il decreto di nomina dei membri interni ed esterni risale ad appena dieci giorni fa. E i nuovi membri del Cda saranno chiamati subito a provvedimenti importanti, in primis quello di ridurre il gettone di presenza di tutti coloro che siedono nell’organo.

La passata governance nel 2012 aveva aumentato il gettone di presenza portandolo da 300 a 600 euro, ma la legge di stabilità del 2011 prevedeva invece che ci fosse una decurtazione del 10% su quella che era l’indennità stabilita. È dunque scattata un’indagine della Corte dei Conti a cui ora è chiamata a rispondere la passata governance, che anzichè diminuire, raddoppiò l’indennità.

Il rettore Betta non commenta l’indagine nel merito, si limita a dire che «per l’importanza che svolge il Cda probabilmente quella scelta non fu neanche sbagliata, ma bisogna comunque attenersi alle leggi», per questo la proposta che sarà sottoposta domani al nuovo Cda sarà quella di portare il gettone di presenza a una soglia non superiore ai 260 euro.

E sempre il Cda che si riunirà martedì 26 aprile darà un parere sui nomi che porterà il rettore Betta per individuare il nuovo direttore generale: in corsa ci sono due ex dirigenti di Roma La Sapienza e un ex dirigente dell’università di Siena per stranieri, dunque nessun esponente del territorio. Si affronterà poi il punto relativo all’autorizzazione a transigere con i lettori: nove di loro rientreranno a lavoro. Per quel che riguarda gli studenti si affronterà il verbale delle attività autogestite e il bando di gara per la gestione del centro di fotocopie interno al Campus.