La giunta comunale chiede un risarcimento danni all’ex sindaco Riccardo Roscia. Questo quanto deciso dall’esecutivo Rotondo lo scorso 21 marzo. Una scelta destinata a far discutere. La delibera approvata è un atto propedeutico alla causa civile che il Comune intende avviare nei confronti dell’ex primo cittadino relativamente al possibile danno patito dalla vicenda giudiziaria “Roscia bis” conclusasi in corte d’appello con una sentenza di prescrizione dei reati di falso e tentata concussione. A rappresentare il comune in questa controversia giudiziaria sarà l’avvocato Emanuele Carbone.

«La premessa alla richiesta di risarcimento del danno extracontrattuale è una e molto chiara: non è un atto politico - ha affermato il sindaco Anselmo Rotondo - Riccardo Roscia lo abbiamo affrontato e battuto con il voto democratico espresso lo scorso anno dai cittadini di Pontecorvo. Non è nel nostro dna utilizzare la giustizia per abbattere gli avversati politici. Si tratta, quindi, di un atto che assume la duplice veste nel solo e unico interesse dell’ente che amministriamo e dunque di tutti i cittadini. L’azione penale avviata dalla procura della Repubblica di Cassino a seguito della quale c’è stato un processo conclusosi con la prescrizione, non assoluzione, dei reati potrebbe aver causato danni, sotto diversi aspetti, al Comune, per cui il nostro è stato un atto dovuto, anche per evitare eventuali responsabilità contabili, dovute dalla mancata azione civile, da parte della corte dei conti».

Immediata la reazione di Riccardo Roscia che non si lascia scoraggiare, anzi, passa all’attacco: «Questa amministrazione non è in grado di gestire la cosa pubblica se non per nominare avvocati dando incarichi che sono solo attacchi politici e non per il bene dell’Ente. Non ci sono condizioni o estremi per questa causa e, se ci saranno gli estremi, sarò pronto a contro querelare chi ha firmato la delibera. Non mi spaventano questi loro comportamenti, anzi mi invogliano ancora di più ad andare avanti».