Un lungo vertice tra i rappresentanti sindacali dell'Asia Usb e il sindaco Petrarcone per trovare una soluzione al problema dei migranti, che stamane sono tornati a protestare in municipio.

Gli immigrati lamentano il fatto che, essendo finiti i fondi dei progetti a loro destinati, vivono con i loro bambini senza i servizi essenziali: acqua, luce e gas. Delle 50 famiglie giunte nella città martire con il progetto Spraar, oggi ne sono rimaste una decina. Vivono in appartamenti a loro destinati ma sono costretti a fare l'elemosina e per di più a vivere in condizioni precarie.

Il sindaco Petrarcone ha spiegato che il comune non ha grossa voce in capitolo, in quanto tutto è stato gestito dalle cooperative. Così come aveva auspicato il consigliere comunale Gabriele Picano, il primo cittadino ha rassicurato l'Asia Usb spiegando che proverà a fissare una riunione con il prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli per fare il punto sulla situazione.

Un nuovo vertice tra Petrarcone e i sindacati è fissato per venerdì: per quel giorno il sindaco dovrebbe comunicare la data dell'assise con il prefetto. 

Intanto, in città, appena saputa la notizia della nuova protesta degli immigrati in municipio, è esplosa nuovamente l'onda razzista. Sui social i commenti contro i cittadini sono irripetibili. Che Cassino non fosse una città pronta all'accoglienza, del resto, si era capito già in occasione della manifestazione a favore dell'integrazione dove i partecipanti si potevano contare sulle dita di al massimo tre mani. Su una città di oltre trentamila abitanti.,