La riapertura del caso Nocione ha portato una ventata di forte entusiasmo anche nel mondo politico locale. «Il caso, a suo tempo, venne inspiegabilmente silenziato con un’archiviazione.

Nonostante l’area, infatti, fu nominata “a rischio” persino dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, andò tutto in prescrizione. Ben vengano le nuove indagini della magistratura». Queste le parole del consigliere comunale Gabriele Picano, che ha aggiunto: «Leggendo le testimonianze sulla provenienza dei rifiutinon dimentichiamoci che molti di loro giungevano da presidi ospedalieri - sulla modalità di raccolta e di interramento degli stessi si rimane a dir poco scioccati» ha continuato Picano. «Mi auguro vivamente che la Procura della Repubblica di Cassino insieme alla Guardia di Finanza, portino finalmente alla luce la verità e che vengano svolte delle analisi approfondite sull’eventuale grado di radioattività dei terreni, soprattutto su ciò che finora non è ancora emerso, in particolare su un appezzamento di terreno, a 800 metri dal Nocione, dell’estensione di 3.200 metri. Non dimentichiamoci che l’area del Cassinate continua ad essere costantemente oggetto di scandali ambientali. Esponenziale è l’aumento di numero di tumori - ha continuato Picano - in particolare quelli legati alla sindrome di Hodgkin. Tutto ciò è inaccettabile».