Il Caffè pedagogico romano si è spostato presso la Comunità Exodus di Cassino. La scelta di un Centro creato da Don Antonio Mazzi e gestito da Luigi Maccaro con personale volontario esperto in educazione che lavora giornalmente per affrontare problemi sociali utilizzando risorse semplici, come la natura, ha coniugato perfettamente la prospettiva educativo-pedagogica quale baricentro di ogni attività .
Il tutto è stato possibile grazie alla dott.ssa Monia Fragnoli, dott.ssa Manuela Tomao Improta e ai rappresentanti dellâassociazione studentesca Ultimo Banco capitanati dai fratelli Raffaele e Riccardo Papa. Il movimento dei Caffè pedagogici, ormai avviati in tutta Italia, è nato nel 2015 da unâidea di Fabio Olivieri, pedagogista e dottorando di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dellâeducazione di Roma Tre, nonché coordinatore del social group fondato su Facebook che ad oggi conta oltre 3.600 membri.
I Caffè sono luoghi di incontro informali e non strutturati, dove è possibile ripensare lâeducazione collettivamente in vista di fini ed obbiettivi comuni che animano coloro che vi partecipano. Lâidea di fondo è che lâessere umano, in questi ultimi anni, rischia di essere sezionato in ambiti di intervento disciplinare che spesso riflettono più lâinteresse di una particolare categoria professionale che non quello specifico delle diverse agenzie educative (famiglia, scuola, comunità territoriale). Si tratta quindi, e questo è uno dei principi che sostengono lo spirito dei Caffè pedagogici, di restituire dignità , tempo e valore al processo educativo. Uno spazio entro il quale poter coniugare pratica professionale e riflessione sociale collettiva in vista di uno o più obbiettivi comuni.
Lâispirazione di questo movimento trae origine dalla pratiche di educazione libertaria di Paulo Freire che fanno da sfondo ad un modello organizzativo non formale ed orientato allâempowerment professionale e sistemico. I partecipanti allâincontro, svoltosi presso la comunità di Don Mazzi diretta da Luigi Maccaro, si sono confrontati sulla necessità di rilanciare le professionalità e le competenze pedagogiche in Italia soprattutto nel mondo scolastico, dove negli ultimi anni si sono raggiunti livelli allarmanti di criticità che pongono in serio pericolo il raggiungimento del mandato costituzionale in ordine alla formazione di una cittadinanza critica e consapevole