«Nel nostro ateneo non ci sono casi di nepotismo che giustificano la tredicesima posizione in classifica». A parlare è il rettore dell’Università di Cassino Giovanni Betta all’indomani della graduatoria pubblicata dal ricercatore Stefano Allesina, cervello in fuga dall’Italia ora ricercatore all’università di Chicago, con cui è stata analizzata la ricorrenza dei cognomi nelle università italiane.

Per misurare la diffusione reale del fenomeno nell’accademia italiana, Allesina ha utilizzato un database di pubblico dominio creato dal Ministero dell’Istruzione (Cineca), contenente nomi e cognomi di oltre 61.000 professori e ricercatori occupati in 84 sedi universitarie. Da tale ricerca è emerso che l’ateneo di Cassino è nelle prime posizioni: tredicesimo su 84 presi in esame.

Ma il rettore Giovanni Betta non ci sta e passa al contrattacco: "Una ricerca basata sui cognomi non ha alcun senso anche perchè non si riesce ad identificare l’eventuale legame che potrebbe esserci tra mamma e figli. Ma è ancor più falsato perchè uguali cognomi, non significa per forza parentela. Noi siamo un esempio lampante: abbiamo due docenti, Gianluca e Giuseppe Antonelli, che probabilmente neanche si conoscono. Così come i cognomi Verde, Russo, Bianchi, Corsi, D'Elia, Ferrante, Gentile  ed Esposito: ce ne sono diversi tra il corpo docente dell’Università di Cassino, ma tra loro non intercorrono parentele".

"Inoltre - aggiunge Betta - storicamente i casi di nepotismo sono legati a professioni forti, mi riferisco ad esempio a medicina, quindi il tredicesimo posto di Cassino, così come il primato di Bari, mi sembrano alquanto singolare. Ed entrambi  dimostrano che tale classifica non è affatto scientifica, ma abbastanza approssimativa".

Allesina ha condotto una semplice analisi di frequenza sui cognomi presenti nel database. Più di 27.000 cognomi distinti appaiono almeno una volta, e la ricerca ha voluto rilevare se particolari cognomi ricorressero più spesso di quanto atteso in un dato settore. Il ricercatore ha creato un programma che esegue un milione di estrazioni casuali. Per fare un esempio: fra i 10.783 accademici in Medicina sono stati rilevati 7.471 cognomi distinti. Ma a Cassino non c’è nepotismo. Parola di rettore.