L’abbazia di Montecassino era stata accusata, dal consigliere dei Carc, Vincenzo Durante, di essere debitrice nei confronti del Comune di 90.000 euro. E un altro polverone aveva avvolto l’antico cenobio. Ma ieri è arrivata la precisazione sulle presunte inadempienze. Innanzitutto un chiarimento relativo alla “bolletta dell’acqua”: "Non esiste un contratto di fornitura idrica tra il Comune di Cassino e l’abbazia di Montecassino ove si consideri che l’approvvigionamento della relativa risorsa è assicurata al monastero da Acea Ato 5".

Precisazione doverosa in relazione a quanto lasciato trapelare in conferenza stampa.
Inoltre, precisano: "L’abbazia ha provveduto alla corresponsione dell’Imu e dell’Ici sugli immobili di sua proprietà nel quadriennio 2010-2014, mentre con esclusivo riferimento all’acconto di dicembre 2015, è in corso la definizione del relativo pagamento mediante procedura di ravvedimento. Per ciò che concerne la tassa Tarsu-Tari, relativa al triennio 2013-2015, essa è stata puntualmente corrisposta".