Restano preoccupanti le condizioni del 39enne ricoverato allo Spallanzani di Roma per meningite. L'uomo, sposato e con una bimba piccola, si era sentito male la scorsa settimana. Per giorni era tormentato da una febbre che non accennava a scendere fino a quando, domenica sera, non ha chiesto di essere accompagnato all'ospedale Santa Scolastica di Cassino.

Le sue condizioni sono apparse subito serie tanto che nella stessa serata i medici ne hanno deciso il trasferimento nel nosocomio della capitale. Nessuna ombra di dubbio sul caso di meningite, il cui ceppo non è contagioso. Immediatamente il sindaco del centro pontecorvese, massima autorità sanitaria, ha voluto tranquillizzare la popolazione. Ma nella giornata odierna si fatica a stare sereni. Nella città fluviale la tensione è alle stelle. A preoccupare non sono soltanto le condizioni dell'uomo ma anche la paura che possano esserci altri casi. Nei luoghi di maggiore aggregazione, stamattina, la tensione non accennava a diminuire. Tutti chiedevano informazioni, volevano conoscere rischi e pericoli, capire le diverse tipologie di ceppo e le possibilità di contagio.

Il sindaco Rotondo è tornato ancora una volta a rassicurare la cittadinanza. Frequenti i suoi contatti con la famiglia dell'uomo, la quale è stata già sottoposta a profilassi. Ma l'allerta resta.

Quello di Pontecorvo è il terzo caso di meningite in meno di venti giorni. La prima ad essere ricoverata è stata una quindicenne di Guarcino. Poi è stata la volta di una bambina di dieci anni di Ferentino. All'elenco si è aggiunto il 39enne della città fluviale che lavora in un'azienda di Anagni. E anche nell'ambiente lavorativo la tensione non manca.