Una sala così piena non la si vedeva da tempi memorabili. Luigi Di Maio quando è salito nella sala Restagno del comune di cassino non ha trovato il sindaco e nessun esponente dell'amministrazione comunale per i saluti di rito. 

Ma i grillini, si sa, sono fuori dagli schemi, non amano i cerimoniali, non si formalizzano. Alle auto blu preferiscono le utilitarie. Per questo (ma non solo per questo) piacciano ai cittadini. Infatti ad accoglier il vice presidente della Camera sabato mattina c'erano centinaia di cittadini.

Applausi a ogni piè sospinto. Standing ovation. Loro, i cittadini, hanno fatto da scorta a Di Maio mentre scendeva le scale del municipio e si rimetteva in macchina per continuare il suo tour in Ciociaria. Il leader dei grillini è andato via, ma l'onda penststellata è rimasta, anzi è cresciuta. Fa paura ai partiti di destra e di sinistra. I sondaggi li danno al 21,5%, ma sono destinati a crescere.

Loro lo sanno, per questo tengono alla larga chi cerca di infilarsi. "Paola Carello? Persona perbene, è venuta ai nostri meetup, la accogliamo volentieri. Ma non può essere la nostra candidata a sindaco. Lo vieta il regolamento: deve avere almeno sei mesi di attivismo, ma lei è arrivata solo poche settimane fa" dicono i fondatori del movimento.

Non intendono barattare il loro dna. Preferiscono puntare su una persona fidata. Per candidarsi c'è tempo fino al 31 gennaio, poi si conosceranno i candidati. A questo punto si potrebbe rafforzare la candidatura di Gabriella Marandola, giovane ingegnere che sabato ha fatto da "Cicerone" a Di Maio. Ma i giochi sono ancora tutti aperti e la certezza, ad oggi, è una sola: i Cinque Stelle fanno paura. Più di quel che si prevdeva.