Una mano che tende verso quella di chi ha bisogno più degli altri di afferrarla, di prendere quanto di più bello possa essere racchiuso in un palmo: l'altruismo. E quando c'è più di una mano a cercare di dare un po' di sollievo a chi attraversa già da tempo momenti non facili, situazioni di disagio e che ora l'emergenza sanitaria ha messo letteralmente in ginocchio, la carità assume un valore ancora più prezioso, perché nulla può fermarla, neppure il Coronavirus. Lo dimostra la grande catena di solidarietà che è proseguita anche quando ha avuto inizio l'emergenza Covid-19. La pandemia non ha fermato l'esercito dei volontari della Caritas.
Gesti concreti
La Caritas diocesana sta moltiplicando gli sforzi per portare aiuto a quanti vivono un momento di difficoltà anche a causa dell'emergenza Coronavirus: distribuzione di aiuti alimentari alle parrocchie della diocesi; sostegno alimentare con viveri freschi del programma Fead dell'Unione Europea; apertura della mensa diocesana di Frosinone, in viale Mazzini, con consegna di cibo. Per informazioni è possibile rivolgersi alla Caritas diocesana al numero 0775.839388.
E chi volesse contribuire puoi versare la propria offerta (indicando la causale "Sostegno famiglie povere Coronavirus") alla Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino/Caritas, Viale Volsci, 105, 03100 Frosinone. Ecco l'Iban: IT93 C052 9714 801C C103 0008 343 presso la Banca Popolare del Frusinate e l'Iban: IT84 L053 7214 8000 0001 0655 025 presso la Banca Popolare del Cassinate.
Le attività
Come detto il Covid-19 non ferma le opere di carità. Continuano infatti "a distanza" le attività nella mensa diocesana, ubicata nell'edificio dell'ex ospedale di viale Mazzini e frequentata da una cinquantina di persone al giorno. Ovviamente in questo periodo, come aveva sottolineato giorni fa anche Marco Toti, direttore della Caritas diocesana di Frosinone-Veroli-Ferentino «non è possibile radunare a tavola quanti usufruiscono di questo servizio. Chi ne ha bisogno, però, può venire a ritirare i pasti in sede. La mensa, quindi, va avanti ma soltanto con la consegna degli alimenti».
Consegna che, sempre nel capoluogo, viene effettuata a domicilio per gli anziani del centro storico. Qui il servizio viene svolto dalla Caritas e dalla cooperativa "Diaconia" in collaborazione con il Comune. «Gli anziani possono telefonare alla nostra centrale operativa di corso della Repubblica - ha specificato Toti - per chiederci i generi di prima necessità e noi glieli porteremo a casa».
E sono tante le persone che mai come ora hanno bisogno ancora di più aiuto, tra questi anche coloro che vivevano di lavoro irregolare e ora non hanno entrate né tutele.
Molte giovani famiglie, infatti, con contratti parziali, si rivolgono per la prima volta alla Caritas diocesana. Caritas che ogni settimana riceve dall'Unione europea e distribuisce nel basso Lazio due tir di frutta e verdura. Ora, sta rafforzando la cooperazione con altre realtà ecclesiali, come la cooperativa Diaconia, che recapita cibo e medicinali agli anziani, e con Protezione civile, Comuni e Asl.
Ricordiamo che la Caritas diocesana resta aperta esclusivamente per contatto telefonico o posta elettronica dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13. Telefono 0775/839388, oppure caritas@diocesifrosinone.it. E sono innumerevoli anche le iniziative nelle varie parrocchie della diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino. Tra queste quella della parrocchia Santa Maria degli Angeli a Ferentino.
«Troverete la chiesa aperta dalle 9 alle 18, sotto l'altare  c'è un cesto dove poter mettere il gesto di carità - scrive don Luigi Ruggeri - Già è stata fatta una prima distribuzione alle famiglie della Caritas». Tra le tante iniziative anche quella della parrocchia Santa Maria a Fiume di Ceccano "no covid-solo carità, nella tempesta siamo tutti chiamati a remare insieme" si legge sulla locandina. L'incontro e la distribuzione degli alimenti si svolgono il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 17.30. Per informazioni è possibile contattare padre Antonio Mannara al numero 339.6275358 oppure Gianluca Roma al numero 3342218836. E la risposta dei cittadini c'è. Basta vedere i viveri già arrivati in molte parrocchie.
Come grande anche la risposta di associazioni, imprenditori, negozianti, nelle molte realtà della diocesi. Dimostrazione questa di una grande catena di umanità, fratellanza, che stanno dimostrando gli italiani in un momento difficile. La forza di rialzarsi più forte di prima è tanta. E quando si tende la mano al prossimo, senza ricevere nulla in cambio, se non la consapevolezza di aver regalato un po' di sollievo a chi soffre, è il dono più bello che si possa ricevere nel cuore. Come ha ripetuto più volte anche il vescovo diocesano Ambrogio Spreafico "c'è più gioia nel dare che nel ricevere".
E lo sa bene l'esercito dei volontari in prima linea per fronteggiare l'emergenza. A loro il grazie di tante persone che restano a casa nel rispetto delle misure adottate dal governo per contrastare il contagio, ma si sentono vicine con il cuore a tutti i volontari, oltre ai dottori, infermieri e alle forze dell'ordine che sono in prima linea in questo momento difficile. Tutti consapevoli che uniti si tornerà ad essere più forti di prima.