Eccome se funziona. Il riscatto low cost della laurea ha fatto registrare il boom di domande. D'altronde basta dare uno sguardo ai dati dell'Inps: ad aprile 7.020 domande tra riscatto agevolato e normale della laurea. Rispetto alla media del 2018, il 202% in più. Evidente che l'impennata è stata dovuta alla novità legislativa.

Il primo firmatario della legge è l'onorevole Francesco Zicchieri, coordinatore regionale della Lega. Dice: «Sono soddisfatto e orgoglioso. Intanto perché con questa opportunità in tanti potranno decidere se riscattare gli anni di laurea in regime agevolato. Questo governo aveva già abolito il limite dei 45 anni per il riscatto, poi c'è stato un ulteriore passo in avanti. C'è un altro dato da tenere in considerazione: le domande arrivate dal settore privato sono state molte di più di quelle provenienti dal pubblico. Chi lavora nel privato ha meno certezze e in questo modo può contare su un sorta di "tesoretto" sia sul versante dei contributi che su quello dell'anzianità. Credo che l'obiettivo di chi fa attività politica sia quello di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone, anche in prospettiva. Quota 100 è stato un "mattone" fondamentale. Il riscatto agevolato della laurea va nella stessa direzione sul piano progettuale.
Lo dimostra pure l'aumento delle domande: a marzo le domande di riscatto agevolato nel settore privato erano state 2.000, ad aprile 2.900. Il concetto è sempre lo stesso: aiutare chi ha lavorato una vita intera ad andare in pensione.

«Poi si è messo in moto pure il riscatto "normale" della laurea, a prezzo pieno -prosegue- Mi sembra una cosa positiva. Non è neppure escluso che in alcuni casi questa scelta sia stata dettata pure per raggiungere i 38 anni di contributi per arrivare alla cosiddetta Quota 100. Dopo anni nei quali i Governi non andavano oltre le chiacchiere e gli annunci, noi abbiamo dato una forte accelerazione. Dimostrando che le cose si possono fare, che non esistono tabù o limiti invalicabili. E continueremo così»