Frosinone e la valle del Sacco sono da anni ai primi posti in Italia per l'inquinamento. Un primato negativo al quale contribuiscono in maniera significativa anche le auto circolanti: troppe, ma soprattutto di vecchia generazione. Sono appena l'8,4% le auto ad alimentazione alternativa in circolazione in Ciociaria. Un dato, peraltro, che non si discosta molto dal valore nazionale visto che, in Italia, le auto alimentate a gpl, metano, elettriche o ibride rappresentano l'8,6% dell'intero parco circolante. Nel Lazio, invece, la percentuale scende all'8,3. Lo dice l'osservatorio Autopromotec su dati Aci.

Nello specifico, in base a dati del 2018, in provincia di Frosinone circolavano 402.462 veicoli, di cui 368.604 ad alimentazione tradizionale. Di queste sei su dieci sono a gasolio e il resto a benzina. Rispetto, invece, al titolare dei veicoli, quelli motorizzati a gasolio rappresentano il 54%, mentre quelli a benzina il 37%. Restringendo il campo alle auto verdi il gpl rappresenta la scelta del 6,7% degli automobilisti ciociari (27.725 mezzi, secondo valore del Lazio, meglio anche di Latina). Cifre decisamente inferiori per i veicoli a metano (1,4% e 5.795), le vetture ibride (0,17% e 720) per non parlare delle elettriche (0,01% e 68). Con questi numeri si evidenzia che chi punta sull'auto verde sceglie preferenzialmente il gpl (l'80,7% delle alternative), quindi il metano (17,1%), mentre le elettriche rappresentano appena lo 0,2% e le ibride il 2,12%.

Nel resto del Lazio la quota dell'alimentazione alternativa è all'8,6% a Roma, all'8,4% a Frosinone e Rieti, al 7,7% a Latina e al 6,2% di Viterbo. Mentre in Italia ci sono 40,4 veicoli alimentati a benzina o a gasolio contro i 3,8 di autoveicoli elettrici, ibridi, a metano o a gpl. Guardando la classifica di Autopromotec le regioni più virtuose sono le Marche con il 17,8% di veicoli ad alimentazione alternativa, l'Emilia Romagna con il 17,3%, l'Umbria con il 12,8% e il Veneto con il 10,6%. Subito dopo c'è la Campania, prima regione del Sud, con il 9,6%. L'8,3% del Lazio vale solo il nono posto, mentre risultano negativi i dati di Valle d'Aosta, ferma ancora al 2%, Sardegna al 2,4% e Calabria al 3,2%. La performance peggiore è dunque quella di una regione del Nord.

Tuttavia, nel dossier, pur considerando la quota delle auto verdi ancora marginale si evidenzia una crescita costante negli ultimi anni. Segno che gli automobilisti cominciano a pensare a un'ottica diversa, più sensibili alle tematiche ambientali e ai rischi sulla salute derivante dall'inquinamento. «La crescita delle motorizzazioni ibride ed elettriche nel nostro Paese -emerge dallo studio- rappresenta senza dubbio il preludio di una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione che avrà un impatto importante su tutti gli aspetti della motorizzazione, ma che determinerà cambiamenti significativi anche sull'autoriparazione. Di sicuro le auto elettriche e, in generale, le vetture del futuro avranno meno componenti usurabili rispetto alle auto tradizionali di oggi, ma, allo stesso tempo, la domanda di autoriparazione non diminuirà».