Si riapre la partita sulla rottamazione delle cartelle esattoriali relative ai tributi locali. Un verdetto della Consulta ha di fatto bloccato l'estensione delle norme su Equitalia alle società scorporate del fisco locale che si occupano della riscossione in centinaia di Comuni in tutta Italia. Le società "scorporate" nel 2006 da Equitalia sono "agenti della riscossione"? Ruota, infatti, intorno a questo punto il nodo degli effetti della sentenza 51/2019 con cui la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile una questione di legittimità sollevata dalla Corte dei conti sulle norme che regolano le comunicazioni di inesigibilità delle cartelle diventate ormai impossibili da incassare (si tratta dei commi 684 e seguenti della legge di stabilità per il 2015, da ultimo modificati dal decreto fiscale 119/2018). Si tratta di quelle società che si occupano delle riscossioni coattive per conto degli enti locali ma che, secondo la Consulta, non possono essere equiparabili ad un servizio pubblico. Dunque, niente maxiproroga sulla rottamazione di crediti vecchi, e spesso proprio per questo difficili da esigere.

E così di fatto nel mirino della Consulta in un attimo tornano milioni di cartelle che riguardano il periodo 2000-2006. Si tratta di cartelle su Ici,  Tarsu e multe e altri tributi locali sparse in centinaia di Comuni. Queste cartelle sono coinvolte nello stralcio automatico se sono inferiori ai mille euro, o nelle tre rottamazioni messe in campo in questi anni per definire in modo agevolato i vecchi debiti, cancellando interessi e sanzioni. Stralcio e rottamazioni, secondo la legge, sono riferiti ai carichi "affidati all'agente della riscossione".  Se queste società non sono agenti della riscossione, l'applicazione di stralcio e rottamazioni anche alle loro cartelle sarebbe illegittima. Le cartelle stralciate o rottamate, in pratica, tornerebbero a vivere, con tanto di obblighi (anche erariali) per chi le gestisce di provare a riscuoterle integralmente, con sanzioni e interessi.

In tutta Italia sono più di ottanta le società scorporate abilitate dal ministero dell'Economia. Tra le principali  quelle che operano in più aree, poi decine di società locali. Nomi conosciuti da milioni di contribuenti che si sono visti arrivare cartelle, spesso di importi molto bassi, che fino a venerdì scorso erano rottamabili e ora non più.