È già allarme siccità. La pioggia che non cade, ormai dal 3 febbraio, rischia di mettere in ginocchio l'agricoltura. Ma l'assenza di piovosità incide anche sull'inquinamento atmosferico: rispetto al 2018 le giornate di sforamento dei limiti per le polveri sottili sono aumentate un po' in tutta la provincia. A febbraio, su Frosinone alta, secondo i dati dell'ufficio meteo comunale, sono caduti 71,8 millimetri ovvero 53,2 in meno rispetto alla media del periodo. Stessa situazione per gennaio con 87,2 millimetri e un calo di 35,8. Ma la differenza con il 2018 è ancor più marcata: -123 millimetri a febbraio. C'è, invece, +32 rispetto a gennaio che era stato un mese particolarmente asciutto anche lo scorso anno. A marzo del  2018, per avere un ulteriore paragone, caddero 238 millimetri, un dato irraggiungibile già adesso.

Negli ultimi 12 anni, da quando il Comune rileva i dati, non si è mai registrata una situazione così secca in questo momento della stagione (da inizio anno -54% di acqua). Unica consolazione che, a differenza di altri periodi di siccità, sulle montagne c'è ancora neve. L'ultimo giorno di pioggia vera si è avuto il 2 febbraio con 42,4 millimetri, quindi il giorno dopo ce ne sono stati 9,2, mentre, in assoluto, l'ultima volta che è piovuto è l'11 febbraio con 1,6 millimetri. Da allora si è a zero con tutto ciò che una situazione del genere comporta nelle campagne, ma non solo. A febbraio si registrano 2,7 gradi in più rispetto all'anno scorso.

Vinicio Savone, presidente provinciale della Coldiretti si lamenta per «il lungo periodo di siccità» e per «le piogge che non sono nemmeno in arrivo. È un problema grave».
Quali sono i settori più colpiti? «Le cerealicole non stanno partendo, così come gli erbai per la foraggione. Continuando così, si rischia di irrigarli. Le altre colture non sono in sofferenza. Ma se la situazione persiste da qui a 15 giorni andranno in sofferenza, a cominciare dall'ulivo». E anche gli animali rischiano di soffrirne. «Il perdurare della siccità può creare qualche problema agli animali. Si dovrà procedere con l'irrigazione di soccorso, con il rischio di trovarsi, ad agosto, con le falde acquifere a quote basse».

Secondo la Coldiretti nazionale «l'andamento anomalo di quest'anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio».

La scarsità di acqua incide anche sulle polveri sottili. Attualmente a Frosinone Scalo, che domenica non ha sforato, ci sono 42 giornate oltre i limiti consentiti, 48 a Ceccano e 32 a Cassino. Rispetto allo scorso anno, al 10 marzo, Cassino ha 22 superamenti in più, Ceccano 16, Frosinone Scalo 6 come Ferentino e Frosinone alta 2. Segno negativo per Anagni con 6 giornate in meno e Alatri con due.