Non si smette mai di imparare e, soprattutto, non si smette mai di dare una mano a chi ne ha bisogno. La fondazione Exodus è presente a Cassino da quasi trenta anni e conosce bene il malessere dei giovani e non solo. Nel corso dei decenni le dipendenze, le fragilità emotive, i disagi sono cambiati e sono rimasti sempre gli stessi. Gli operatori si sono evoluti, di pari passo con il cambiamento della società. Disagi e criticità sono cambiati e per sostenere le persone più fragili è necessario avere mezzi e competenze giuste.

Si svolgerà lunedì una prima giornata di formazione per operatori di centro d'ascolto, organizzata dalla Fondazione Exodus e condotta dagli operatori che da 30 anni si occupano di fragilità sociale, adolescenti e dipendenze. A partire dalle 10 e fino alle 16, le attività formative verteranno sulla relazione d'aiuto, la presa in carico della persona, i rapporti con i servizi territoriali, gli aspetti sanitari e quelli giudiziari, il coinvolgimento della famiglia e l'orienta mento verso i percorsi di assistenza. Il corso sarà coordinato dal sociologo Luigi Pietroluongo e vedrà la presenza di numerosi operatori del settore mentre i contenuti saranno presentati partendo dalla testimonianza di alcuni ospiti della comunità che hanno intrapreso il percorso di riabilitazione proprio partendo da un centro di ascolto.

Alla giornata parteciperanno anche volontari di Exodus provenienti da altre province del Lazio, tirocinanti dell'Unicas ed è aperto ad aspiranti volontari della Comunità. Una parte della giornata sarà dedicata anche alle varie modalità di ascolto oltre al colloquio: ascolto telefonico, corrispondenza dal carcere, contatti via chat o social network. «C'è una buona occasione per ripartire, per riprendere il filo della propria vita ed essere più felici: donare una parte del proprio tempo agli altri. È nell'ascolto degli altri che continuo a conoscermi», Pietroluongo è pronto.