In Confcommercio è un veterano. Ha iniziato a lavorare nel "sistema Confcommercio" nel 1996 e da ormai ventitré anni ne è una delle figure cardine. Parliamo di Salvatore Di Cecca, classe 1969, sposato «con un'adorabile moglie che mi supporta e mi sopporta», direttore generale di Confcommercio Lazio Sud dal dicembre 2015. Laureato in Economia e Commercio, dottore commercialista e revisore dei conti, Di Cecca, che dal novembre scorso ha assunto anche la carica di direttore regionale di Confcommercio Lazio, negli anni ha dato un contributo fondamentale per rendere Confcommercio una delle associazioni più importanti delle province di Frosinone e Latina e ha contribuito al suo rinnovo.
Com'è arrivato a ricoprire il ruolo di direttore generale?
«Il mio ruolo di direttore generale è coinciso con il cambio di governance che c'è stato nell'ex Confcommercio Latina. Dal dicembre del 2015 c'è stato il rinnovo degli organi con la carica di presidente che è stata assunta da Giovanni Acampora, persona di grosso spessore sia dal punto di vista personale che politico-associativo. Lui ha seguito il mio excursus e la mia assunzione di carica è coincisa con questo periodo di cambiamenti. Con l'insediamento di Acampora abbiamo dato una svolta alle attività, grazie anche al rapporto di stima e rispetto che ci lega».
Sotto la sua direzione e sotto la presidenza di Acampora, Confcommercio è entrata in un'era di rinnovamento. Quali sono le strategie che avete adottato?
«Abbiamo puntato e continueremo a puntare su tre linee strategiche: "solidarietà", "sussidiarietà" e "capillarità", con una presenza costante dell'associazione sul territorio e il contatto continuo e diretto con gli associati e con le imprese. Riteniamo fondamentale come associazione avere un presidio in tutti i comuni del territorio, presidio che può essere inteso come una "presenza politica" o anche di tipo logistico, con la presenza di una sede fisica. A oggi in provincia di Latina, oltre alla sede legale di Latina, abbiamo sedi a Terracina, Fondi, Formia, Gaeta e Minturno.
La nostra presenza è forte anche in provincia di Frosinone, con le sedi di Frosinone e Cassino. Strategico e importante anche l'impegno profuso nel sociale e nello sport».
Questo presidio costante del territorio ha portato a un incremento degli associati?
«La nostra presenza sul territorio ha portato, nell'ultimo biennio, a un incremento associativo, con una crescita media dei ruoli Inps/Contrin del 7,5%. Attualmente abbiamo circa seimila imprese associate/aderenti nelle province di Latina e di Frosinone, distribuite nelle varie categorie produttive. Contiamo anche una quota importante di artigiani che rappresentano circa il 15% del totale degli associati. Altro risultato importante è stata l'adesione di "Impresa" (Associazione dell'industria e delle piccole e medie imprese) al sistema Confcommercio che allarga così l'orizzonte associativo anche alle imprese del settore industriale/manifatturiero».
Quali sono i servizi che Confcommercio offre?
«I servizi che offriamo agli associati sono svariati ma ce ne sono alcuni sui quali, nell'ultimo biennio, abbiamo puntato molto. Oltre al core business dell'associazione rappresentato dall'assistenza sindacale, mi riferisco al "microcredito e alla creazione di start-up", alle "politiche attive del lavoro", alla "creazione di reti di impresa", e alla "formazione delle imprese". Parlando di reti di impresa, ad esempio, ne abbiamo costituite undici nelle province di Latina e Frosinone che contano oltre 750 imprese aderenti; imprese che hanno visto finanziati i loro progetti dalla Regione Lazio con un importo di centomila euro cadauna. E l'obiettivo è che vengano rifinanziate anche nel 2019. Per quel che concerne la formazione delle imprese, Confcommercio si muove nell'ambito di due direttive: formazione continua gratuita per le imprese aderenti al Fondo For.Te e formazione a catalogo, ad esempio, con i corsi Pia (percorsi integrati assistiti)».
Obiettivi e attività per il futuro?
«In primis continuare nello sviluppo associativo e nel percorso di presenza sul territorio. A tal proposito, il 16 marzo prossimo è prevista l'inaugurazione di una nuova sede nel cuore di Frosinone, in via Lago di Como 52, che sarà la sede provinciale di Confcommercio. Un punto strategico per noi per ribadire che siamo al fianco delle imprese della provincia.
Entro la prima decade di aprile, inoltre, la presidenza sta già lavorando per la costituzione di FIPE Confcommercio Lazio Sud, il cui processo di riorganizzazione è stato affidato al nostro vice presidente vicario Italo Di Cocco che rappresenta la continuità tra la storia e il futuro. È prevista anche la nascita di Confcommercio a Cisterna di Latina. Già convocata invece, per il 5 marzo, l'assemblea costitutiva di Confcommercio a Sant'Elia Fiumerapido».
A proposito della nuova sede di Frosinone, com'è il rapporto di Confcommercio con la Ciociaria?
«Il rapporto con l'imprenditoria che ha a cuore l'interesse per lo sviluppo delle imprese e del territorio è ottimo, riteniamo strategica la provincia di Frosinone per una Confcommercio Lazio Sud sempre più forte e competitiva. Pensiamo che in questo territorio ci sia molto da lavorare e, non a caso, gli organi politici hanno ritenuto di investire ulteriormente nella provincia di Frosinone con l'apertura di una nuova sede. Una sede che sarà dotata di aule di formazione e di informatica e di personale competente pronto a soddisfare i bisogni delle imprese. Un lavoro di squadra fatto da tutto il coordinamento dei presidenti della provincia di Frosinone. In tal senso mi sento di ringraziare particolarmente il vice presidente di FIDA Confcommercio Lazio Sud Fabio Loreto per la dedizione e l'impegno che ha profuso e sta profondendo in provincia di Frosinone».
Come riuscite a perseguire tutti questi obiettivi e a portare avanti le numerose attività?
«C'è una cosa su tutte che lo rende possibile. E ci tengo a sottolinearla. Parlo della serenità e della tranquillità con cui si lavora nella nostra struttura. Sia tra colleghi sia nei rapporti tra la struttura tecnica e la struttura politica. Un "clima di lavoro" che il presidente Acampora e la nuova governance hanno instaurato sin dal primo giorno del loro insediamento ponendo al primo posto il lavoro di squadra e mettendo da parte i personalismi. C'è un rispetto dei ruoli ma non esiste subordinazione, riprendendo le parole del presidente Sangalli: "Un direttore deve far sì che il presidente sia presente all'interno della struttura soprattutto nei suoi momenti di assenza"».
Cosa rappresenta l'incarico regionale che ha ottenuto?
«È un ruolo di responsabilità che mi lusinga. Soprattutto perché mi è stata data fiducia, e per questo non smetterò mai di ringraziare il presidente Acampora, insieme all'intero consiglio di Confcommercio Lazio Sud. Una fiducia che non ho intenzione di tradire. Il mio ruolo è e sarà propositivo, con l'obiettivo di creare sempre nuove sinergie e di far crescere le imprese.
Perché è da lì che bisogna ripartire».