A mezzogiorno di ieri sono scaduti i termini per deposito in cancelleria dell'offerta necessaria alla partecipazione nell'asta giudiziaria del tribunale di Frosinone. Questo per quanti eventualmente interessati a rilevare il Grand Hotel Palazzo della Fonte ex gioiello dell'attività alberghiera fiuggina e della Ciociaria intera, con la speranza che presto torni ad esserlo. Uno sfregio che Fiuggi non poteva e non doveva permettersi. Dove anche se in presenza di una gestione privata, il Comune altro non ha potuto o non ha saputo fare che limitarsi al minimo sindacale nel sostegno alle maestranze costrette a casa con il posto di lavoro a rischio.

In altri tempi, quando Fiuggi era Fiuggi, questa partita se la sarebbe giocata eccome, muovendosi, appoggiato da classi politiche nazionali di ben altro spessore, nella ricerca di potenziali investitori pronti a partecipare alla gara. Per fare questo però devi avere capacità, peso specifico e presenza nei salotti della finanza italiana che contano, buona notte.

La speranza
Oggi non resta che affidarsi al mercato ed alla buona sorte, con la speranza che sulla collina dove è sdraiato da secoli uno degli alberghi più belli d'Europa tornino presto ad accendersi le luci e spazzino via quel buio diventato ormai insopportabile.
Ieri la base d'asta si è chiusa con l'offerta minima a partire da 12 milioni e 909 mila euro, a seguito dei ribassi dei mesi scorsi sul prezzo originariamente fissato a 30 milioni e 600 mila euro, in cambio di 20.700 metri quadrati di superficie coperta per attività alberghiera compresi gli alloggi del personale, una piscina esterna, bar e ristorante anche all'aperto, campi da tennis meravigliosamente immersi in un parco di oltre 7 ettari ricco di cedri, sequoie e castagni.

Nei giorni scorsi più volte da quelle parti è stata vista la Dott.ssa Fabiola Luciani, custode giudiziario incaricata, in compagnia di altre persone, tanto da far circolare la voce a Fiuggi che potrebbero esservi potenziali compratori. Questo però lo sapremo soltanto nella giornata di oggi quando verranno aperte le buste contenenti eventuali e sperate offerte e forse qualcosa "eppur si muove".
Il resto è storia dei giorni nostri, dove 97 albergatori pur consapevoli del rischio che correvano, dovranno rispondere alla procura della Repubblica dei reati connessi per non aver versato la tassa di soggiorno e turismo, non per scelta ma per disperazione e miseria.