Un intero settore ridotto sul lastrico. La raccolte delle olive, in Ciociaria, in diverse aree ha registrato una diminuzione del 60%. Anche per questo un centinaio di produttori ciociari erano a Roma a protestare, chiamati a raccolta dalla Coldiretti. Migliaia di agricoltori hanno protestato, davanti al ministero dell'Agricoltura, contro la manovra del governo che «non prevede sostiene la Coldiretti risorse da destinare all'olivicoltura nonostante la stagione disastrosa con un calo record della produzione e molteplici criticità che affliggono il settore, dalle contraffazioni all'invasione di olio straniero, dall'emergenza xylella agli eventi atmosferici estremi sempre più frequenti».
Folta la rappresentanza dal Lazio, una delle regioni più colpite dalle calamità naturali che hanno messo in ginocchio il settore. «Dagli ottantamila ettari di superficie investita ad olivo del Lazio arriva il 18% dell'olio italiano -ha spiegato Vinicio Savone presidente Coldiretti Frosinone- Nel 2018 la produzione regionale è stata dimezzata, principalmente a causa delle gelate di febbraio e marzo e la nostra provincia non è da meno. Dal monitoraggio effettuato negli ultimi giorni, a campagna olearia conclusa, stimiamo un danno di 40 milioni di euro sulle piante, soprattutto nelle aree particolarmente vocate, per un indotto complessivo che supera i 100 milioni. Senza stanziamenti ingenti migliaia di aziende e di frantoi rischiano di chiudere con conseguenze disastrose». Il direttore della Coldiretti di Frosinone Carlo Picchi conferma: «In alcune zone la produzione è stata zero. Ad Anagni, Alatri, Ripi, Torrice, Arnara il calo della produzione è stato sensibile. Nonostante ciò, il prodotto resta di qualità».
Il calo della produzione rischia di abbattersi su tutta la filiera. E, senza gli aiuti richiesti al ministro, le aziende rischiano la chiusura. Stando così le cose, in alcuni casi i prezzi dell'olio sono schizzati anche a 10-12 euro al litro. La Coldiretti invita anche a diffidare da offerte troppo basse e a comprare extravergine dop, quello ottenuto con olive al 100% italiane. Il rischio è infatti l'arrivo sul mercato di olio proveniente da altri paesi europei, come Spagna e Grecia, ed extraeuropei, come la Tunisia. La Coldiretti chiede un piano olivicolo nazionale per rilanciare il settore e un fondo di solidarietà nazionale per far fronte alle calamità.