Da domani il sindaco Caligiore, autorità sanitaria locale, e Alessandro Savoni, neo-assessore all'ambiente, avranno una brutta gatta da pelare: l'inquinamento atmosferico di Ceccano.
Dal primo novembre al 31 marzo, infatti, tornerà il piano regionale per il risanamento della qualità dell'aria, anche e soprattutto in città. Quella che nel 2016, come ricorda il dossier "Ecosistema urbano 2018" di Legambiente, è stata la città italiana con la più alta concentrazione media annua di polveri sottili Pm10. Attingendo dal più recente database, fornito dall'Organizzazione mondiale della sanità, «le prime località europee di questa graduatoria negativa sono in Polonia -ha riportato Legambiente- mentre in Italia le situazioni peggiori sono quelle di Ceccano, in provincia di Frosinone, con 43 microgrammi/m3, Rezzato (Bs) e Soresina (Cr) con 39». Di microgrammi di Pm10 per metro cubo, invece, se ne devono registrare al massimo 40,il valore limite per la protezione della salute. Lo stesso, fissato quotidianamente a 50, non va oltrepassato per altrettanti giorni, di cui 35 consentiti e altri 15 tollerabili.

Quest'anno il trentaseiesimo sforamento è già scattato lo scorso 17 aprile, dopo un 2017 macchiato da 80 superamenti e una media annua di Pm10 a quota 37. Meno di 40, sì, ma rasentare il limite non tutela la salute, anche perché non mancano altri campanelli d'allarme. Nella relazione tecnica 2017 dell'Arpa Lazio, infatti, sono preoccupanti i 110 superamenti di ozono,tossico per uomo e vegetali, e le medie annue di Pm 2.5 e benzene. Per la prima, materia particolata che penetra nei polmoni e non solo nel tratto respiratorio, si parla di 16 microgrammi invece di 25. A Roma, per intenderci, ce ne sono 21. In quanto al benzene, agente cancerogeno, la concentrazione di 3.7 microgrammi, a fronte di un "tetto" pari a 5, è la più alta del Lazio.
La novità, però, è che il ministro dell'ambiente Costa e il presidente della Regione Zingaretti stanno per siglare un accordo di programma per adottare ulteriori misure. Anche in considerazione del fatto che in Italia, che per via dello smog sta subendo due procedure europee di infrazione, spicca in negativo quella Valle del Sacco "capofilata", suo malgrado, da Ceccano.

L'accordo di programma
La Regione, innanzitutto, si impegnerà a limitare il traffico pesante a diesel e di categoria inferiore o uguale a "Euro 3". Tale limitazione, estesa agli "Euro 4"nel 2020 e agli "Euro 5"nel 2025, interesserà i mezzi con massa oltre le 3.5 tonnellate nei giorni feriali, tra le 8.30 e le 18.30. Il Ministero, poi, intende individuare le risorse per sostituirli con quelli a basso impatto ambientale e mette sul piatto fino a quattro milioni per finanziare una generale eco-mobilità, che non prescinde da quella ciclo-pedonale e da un adeguato trasporto pubblico locale. La Regione, in sinergia con i Comuni, vorrebbe anche realizzare distributori di carburanti alternativi e disciplinare il traffico per favorire la circolazione di veicoli con motori bio o elettrici. Si punterà, al contempo, ad ampliare la metanizzazione del riscaldamento domestico, frenando man mano l'uso di impianti alimentati a biomassa.
A tal proposito, infine, il ministro Costa vuole attivare, di concerto col ministero dello sviluppo economico, le procedure di aggiornamento del decreto "Conto termico" per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il tutto perché gli ormai consueti blocchi del traffico, senza monitorare minimamente le temperature degli ambienti, non servono a niente.