Otto punti vendita Unicoop Tirreno nel basso Lazio in odore di cessione: Frosinone, Fiuggi, Colleferro, Pomezia (due), Velletri, Aprilia e Genzano. Duecentosettanta lavoratori a rischio. Cento circa relativamente ai punti vendita della Ciociaria più Colleferro. E senza considerare l'indotto. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, ieri i lavoratori hanno fatto sentire la loro voce a Roma, all'esterno del ministero dello sviluppo economico. Millecinquecento circa provenienti non soltanto dal Lazio, ma anche da altre zone dell'Italia centrale. All'interno, invece, il tavolo di confronto tra Unicoop Tirreno, rappresentanti del Mise, esponenti parlamentari (per il territorio presente la deputata del Movimento Cinque Stelle Enrica Segneri), l'assessore al lavoro e nuovi diritti della Regione Lazio Claudio Di Berardino e le organizzazioni sindacali.
Un appuntamento, quello di ieri, da cui sono emerse novità. «Il Mise si è reso disponibile a riconvocare le parti solo dopo l'ufficializzazione da parte dell'azienda del ritiro del piano industriale messo in campo che comprendeva la cessione dei punti vendita -spiegano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in una nota congiunta- Soltanto dopo questa ufficializzazione nel prossimo incontro ci sarà la disponibilità delle parti sociali e del ministero stesso a discutere di un nuovo piano industriale che preveda efficienza produttiva, rilancio delle vendite con il mantenimento dei negozi sul territorio del Sud Lazio e la salvaguardia occupazionale. Il risultato raggiunto è importante, ma l'obiettivo ancora lontano. La Coop -concludono le organizzazioni sindacali- deve restare nel Lazio e con lei i lavoratori».
Fa il quadro della situazione Enrica Segneri, deputata del Movimento Cinque Stelle, presente al tavolo a Roma. «È stato chiesto a Coop di rivedere la decisione e di ragionare su soluzioni diverse, in raccordo con tutte le sigle sindacali. Attendiamo a breve la risposta rispetto la proposta del ministero di rivedere le proprie posizioni e di intraprendere un percorso di confronto per risolvere insieme le difficoltà».
Ragionare con le istituzioni e con le organizzazioni sindacali. Questa la ricetta dell'assessore regionale Claudio Di Berardino. «Durante il tavolo su Unicoop Tirreno abbiamo richiamato l'attenzione sul particolare contesto socioeconomico dove insistono i punti vendita a rischio chiusura -ha sottolineato- Un contesto già compromesso da precedenti crisi industriali e, quindi, fragile sotto l'aspetto occupazionale. Nei giorni scorsi avevamo già fatto un appello all'azienda a non procedere unilateralmente. E lo ribadiamo ancora. Torniamo a chiedere a Unicoop Tirreno di condividere le scelte e ragionare con istituzioni e organizzazioni sindacali per trovare soluzioni positive. Il consiglio di amministrazione dovrebbe tornare a riunirsi: auspichiamo che possa presentare un nuovo piano industriale. Non vogliamo discutere della cessione di punti vendita sul nostro territorio, vogliamo ragionare sulla loro riorganizzazione e rilancio. La Regione Lazio continuerà a fare la propria parte a difesa del lavoro e dello sviluppo»