Rischiano di veder svanire il riconoscimento e, di conseguenza, il relativo finanziamento, le organizzazioni di produttori del Lazio per quel che concerne la produzione e commercializzazione dell'olio di oliva, dopo le calamità naturali che si sono abbattute su tutto il territorio laziale dagli inizi di quest'anno.

Per questo, nei giorni scorsi, Carlo Gallozzi, presidente della Organizzazione produttori Lazio Le Badie di Pontecorvo, che può contare su circa 3.000 associati nel Lazio e in Sardegna, ha inviato una nota e una sollecitazione al ministero delle politiche agricole, alla direzione regionale Lazio agricoltura e a tutte le associate chiedendo nello specifico di «valutare e tenere conto della situazione che si è venuta a creare, così come rappresentata, perché sicuramente essa determinerà il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti per il mantenimento del riconoscimento alle Op olivicole laziali. Pertanto auspica, il prima possibile, un incontro con le suddette istituzioni per affrontare il problema allo scopo di trovare una possibile soluzione».

«La Regione Lazio -si legge nella nota del presidente Carlo Gallozzi- Con proprio decreto, ha stabilito i requisiti per il mantenimento del riconoscimento alle Op del settore olivicolo. Tale riconoscimento, per le attività relative all'anno 2018, riguarda sette organizzazioni operanti nel territorio laziale. La stessa Regione ha comunicato al ministero e ad Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) gli adempimenti amministrativi necessari per consentire alle Op riconosciute l'inserimento nel Sian (Sistema Informativo Nazionale) dei dati relativi ai propri programmi di sostegno. Per il mantenimento del riconoscimento alle Op olivicole-olearie, già concesso per la prima annualità, è necessario il raggiungimento quale valore minimo di commercializzazione, dell'importo di 500.000 euro.
In questi giorni, a seguito di visite e sopralluoghi effettuati presso gli impianti olivicoli dei propri associati, si è riscontrata una diminuzione di produzione delle olive su tutto il territorio laziale, dovuta ai notevoli danni causati da eventi atmosferici quali forti gelate nei primi giorni di febbraio e marzo, oltre a temporali, trombe d'aria, vento forte e grandinate nel periodo estivo che hanno creato problemi agli uliveti, senza possibilità di difesa da parte degli agricoltori. Tali problemi, rilevati anche da numerose comunicazioni inviate dai Comuni e dalle associazioni di categoria alla Regione Lazio, hanno già preannunciato una potenziale compromissione del prossimo raccolto con un calo della produzione fino al 70%. Tra l'altro, con la ripresa vegetativa, tali danni sarebbero emersi con maggiore evidenza (gemme bruciate, foglie cadute, cortecce spaccate, rami rotti,ecc.), determinando così una situazione peggiore di come era stata ipotizzata a seguito delle stime a inizio marzo di quest'anno. Risulta -conclude la nota- Che è stato chiesto al ministero delle politiche agricole un intervento urgente a sostegno delle imprese agricole-olivicole che hanno subito danni causati dal gelo».