Per trasferire tutto in Regione manca solo l'ultimo assenso dell'Arpa. Il piano di caratterizzazione è completo, così come aveva annunciato l'assessore all'ambiente del Comune di Cassino Dana Tauwinkelova ma per poter far finire il corposo plico sui tavoli della Pisana serve l'ultimo ok dei tecnici. Poi si entrerà nel vivo della procedura: il piano verrà vagliato scrupolosamente dalla Regione Lazio e solo al culmine di questo passaggio sarà possibile -si spera- ottenere i fondi per iniziare la caratterizzazione, propedeutica alla bonifica.
La cavalcata verso uno degli interventi più attesi nel Cassinate sembra, dunque, legata agli ultimi fondamentali adempimenti burocratici e tecnici che solo l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, vista l'autorità e l'innegabile competenza, possono assicurare. Per questo l'assessore al ramo continua a mantenere rapporti costanti con i funzionari Arpa, affinché il quadro possa essere chiuso al più presto: un impegno preso con tutti i cittadini.
Si resta, invece, ancora in attesa dei risultati delle analisi sui numerosi pozzi nell'area a ridosso di Nocione (non solo sui campi a rischio), eseguite per capire quale sia la situazione.

Ora che Nocione è stato inserito nell'agenda nazionale, con l'interessamento di Camera e Senato grazie all'impegno del deputato M5S Ilaria Fontana da un lato e del senatore FdI, Massimo Ruspandini, dall'altro si è riaccesa la speranza di poter arrivare a un risultato concreto dopo vent'anni di battaglie di ambientalisti, cittadini e inquirenti.
Senza il "pungolo" delle sentinelle dell'ambiente e senza la capacità e sensibilità della Guardia di Finanza di Cassino (guidata dal colonnello Rapuano) coordinata dal procuratore D'Emmanuele, questo importante risultato a tutela della salute pubblica sarebbe stato impensabile. E ora che la politica ha dimostrato un impegno serio nei confronti dei veleni sepolti, parte il conto alla rovescia: una speranza per tutto il territorio.