Stop al far west sui contratti per il latte. È quanto chiede la Coldiretti di fronte alle comunicazioni unilaterali di variazione al ribasso del prezzo del latte alla stalla, o di riduzione delle quantità richieste rispetto agli accordi presi, che le industrie stanno mandando agli allevatori e che mettono a rischio la sopravvivenza e il lavoro di oltre 30mila aziende agricole, senza considerare l'indotto. Si tratta, spiega la Coldiretti, di una situazione generata anche dalla pratica fuori legge ma ancora in uso di stipulare intese verbali e di durata inferiore ai 12 mesi per la quale si chiede l'intervento degli organismi di controllo del Ministero delle Politiche Agricole insieme all'attivazione di tutte le contromisure legali disponibili in caso di necessità.
La legge 91 del luglio 2015, ricorda la Coldiretti, prevede infatti l'obbligo di contratti scritti della durata minima di 12 mesi. E proprio ai sensi della normativa vigente alla Coldiretti continuano ad affluire le deleghe firmate dai singoli allevatori che incaricano l'organizzazione a rappresentarli sia di fronte alle industrie in sede di trattative per il prezzo sia di fronte ai magistrati nel caso scoppiasse una vera e propria guerra giudiziaria con le aziende di trasformazione.
Le modifiche unilaterali al ribasso del prezzo del latte, afferma la Coldiretti, vanno contro una situazione di mercato che invece offre segnali positivi, a partire dalle quotazioni del Parmigiano Reggiano che con stagionatura a 18 mesi sulla Borsa di Parma ha toccato il record di 10,63 euro al chilo, la quotazione più alta registrata negli ultimi cinque anni. Volano anche i valori del burro che ha toccato i 4,80 euro al chilo con un progresso del 10,47% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un trend accompagnato anche da un aumento del 12,5% della spesa delle famiglie. In progresso anche il latte spot (quello venduto al di fuori dei normali contratti di fornitura) che alla Borsa di Lodi, principale piazza di riferimento italiana, ha ripreso a crescere con un balzo di quasi il 7% nell'ultimo mese.