Meno ventiquattr'ore e si conoscerà il futuro dei 300 lavoratori dell'Ideal Standard di Roccasecca. Sono 500 le famiglie, compreso l'indotto, appese a un filo. Come appeso a un filo sarebbe ancora la trattativa sulla cessione dello stabilimento dalla multinazionale americana all'azienda di Anagni interessata a produrre una nuova generazione di sampietrini e selci in gres porcellanato. I due gruppi industriali stanno lavorando senza sosta, ieri e oggi, per verificare se sia possibile chiudere l'operazione di salvataggio del sito produttivo di Roccasecca. Nella serata di venerdì sarebbero emersi alcuni intoppi ma l'obiettivo è quello di arrivare a lunedì, al tavolo del Mise, con un accordo. Al tavolo saranno presenti il ministro Calenda, l'assessore regionale al Lavoro Valente, i vertici Ideal Standard e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Sarà uno degli atti conclusivi della procedura di mobilità avviata dalla multinazionale il primo dicembre e comunicata attraverso una telefonata alle sigle sindacali il pomeriggio del 29 novembre. Da allora sono state tantissime le manifestazioni da parte dei lavoratori e dei sindacati per protestare contro la decisione del gruppo di chiudere la fabbrica seppur in attivo e delocalizzare la produzione. Conclusi i 75 giorni della procedura, il termine è fissato al 13 febbraio, l'azienda ha 120 giorni per dar luogo ai licenziamenti. In tutto questo lasso di tempo l'Ideal Standard non ha mai fatto un passo indietro dalla sua posizione iniziale, rimandando al mittente anche la richiesta di proroga al 30 marzo del ministro e quella di una settimana dell'assessore regionale. Nel caso la trattativa vada in porto, il piano industriale dell'acquirente prevede la costituzione di una new company nella quale trasferire tutti i lavoratori e avviare la trasformazione dello stabilimento. Tutti i dipendenti in forza al 2017 sarebbero riassunti, gradualmente, entro un massimo di due anni. Però serve la firma sull'accordo. Intanto nella fabbrica gli operai sono sempre al lavoro per terminare gli ultimi sanitari che verranno prodotti a Roccasecca, come rivelato anche dal ministro Calenda, poi si passerà alla produzione di sampietrini. I reparti si stanno fermando man mano che il prodotto avanza fino alla fine del ciclo produttivo. Il clima all'interno dello stabilimento è teso, ma c'è comunque ottimismo. Si aspetta con trepidazione domani per poter voltare pagina su questa vicenda che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti. Finisce l'era della Ideal Standard, iniziata nel 1963 con "Ceramiche Scala" con l'intuizione dell'imprenditore friulano Giulio Locatelli. Fine a 55 anni di storia.