Il triste fenomeno dei caduti del lavoro è anche indicato con il termine "morti bianche". L'aggettivo bianco, in una spiegazione del linguista Giorgio De Rienzo, datata 2007, per la rubrica "scioglilingua" del sito internet del "Corriere della Sera", «allude all'assenza di una mano direttamente responsabile dell'incidente». E di morti bianche si continua, ahinoi, ancora a parlare.
Il report
Infortuni mortali in aumento. Le denunce di infortuni sul lavoro con esito mortale presentate all'Inail (istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro) nei primi undici mesi (gennaio-novembre) del 2017 sono state 952. Dato in aumento considerando che, nello stesso periodo dello scorso anno, ne erano stato denunciati 935. Diciassette in più che, in termini di percentuale equivalgono all'1,8%. Ma, rispetto a quelli che erano i dati del 2015, c'è stata una diminuzione di 128 casi (-11,9%). Due anni fa, nel periodo gennaio-novembre, i decessi denunciati erano stati 1.080. Numeri da dimenticare soprattutto per quel che concerne il mese di gennaio con 33 denunce di casi mortali in più rispetto allo stesso mese del 2016, metà delle quali registrate in Abruzzo, in seguito alle due tragedie di Rigopiano e Campo Felice. Aumento di 21 casi (da 770 a 791), sempre rispetto ai primi undici mesi del 2016, nella gestione industria e servizi (+2,7%) e di 7 (da 125 a 132) in agricoltura (+5,6%), ma allo stesso tempo si registra un calo di 11 casi (da 40 a 29) nel conto Stato (-27,5%). Da gennaio a novembre 2017 si sono registrati, inoltre, degli incrementi sia per i casi occorsi in itinere, tragitto casa-lavoro e viceversa, (+3,6%) sia per quelli avvenuti in occasione di lavoro (+1,2%). Morti sul lavoro che hanno fatto registrare un aumento, rispetto al 2016, sia negli uomini che nelle donne. Nel primo caso c'è stato un +1,8%, corrispondente a 15 casi (da 847 a 862 dello stesso periodo, ovvero i primi undici mesi dell'anno). Per quel che concerne le donne si è passati da 88 a 90 decessi (+2,3%). Dati negativi anche in relazione alla nazionalità dei decessi con un incremento di lavoratori italiani (+10 casi), stranieri europei (+4) ed extracomunitari (+3) 
Analisi territoriale
Aumento che, rispetto ai dati dei primi undici mesi del 2016, è stato registrato anche nel Lazio: +3. Quarantaquattro denunce di infortuni con esito mortale nel Nord-Ovest del Paese: +21 Lombardia, +15 Liguria, +6 Piemonte e +2 Valle d'Aosta. Diciassette, invece, i casi nel Sud Italia: +21 Abruzzo, +6 Puglia, +2 Molise, +1 Calabria. Isole: +7 Sicilia, -3 Sardegna. Nel Nord-Est +5 casi per il Friuli Venezia Giulia. Situazione migliorata, invece, in Campania (-12), Basilicata (-1), Veneto (-26), Emilia-Romagna (-14), province autonome di Trento (-4) e Bolzano (-1), Umbria (-5), Marche (-3), Toscana (-3). 
Infortuni e malattie
Nei primi undici mesi del 2017 sono pervenute all'Inail 589.495 denunce di infortunio. L'aumento di 1.900 casi rispetto allo stesso periodo del 2016 (+0,3%) è derivante dagli incrementi degli infortuni avvenuti in itinere (+3,0%), mentre quelli in occasione di lavoro hanno avuto un lieve decremento (-0,1%). Le denunce di malattia professionale protocollate dall'Inail nei primi undici mesi del 2017 sono state 53.865. Oltre duemila in meno rispetto allo stesso periodo del 2016 (-3,7%).