Il primo a tirarsi fuori dalla corsa per la presidenza della Saf è Antonello Iannarilli, già parlamentare e assessore regionale di Forza Italia. Dice: «Avevo proposto la mia candidatura esclusivamente per dare un contributo sul piano gestionale. Leggere e registrare che addirittura il mio partito politico preferisce la linea della continuità amministrativa mi induce ad un rapido passo indietro. A questo punto, se le posizioni in campo sono quelle emerse, mi auguro che sia Barbara Di Rollo a vincere».
La traduzione dal politichese è chiara: il leader di Forza Italia Mario Abbruzzese, sin dal primo momento, ha frenato sull'opzione Iannarilli. Non solo: per il consigliere regionale degli "azzurri" è auspicabile una soluzione terza e tecnica. Infatti sta valutando con estrema attenzione l'ipotesi di Roberto Supressa, anticipata ieri da Ciociaria Oggi. Roberto Suppressa, ingegnere elettrotecnico, è direttore dell'area tecnica dell'impianto Saf di Colfelice da quattordici anni.
Sul suo nome sono pronti a convergere anche esponenti importanti del Pd: il senatore Francesco Scalia, il deputato Nazzareno Pilozzi e il segretario provinciale Simone Costanzo.
Ieri a pranzo Simone Costanzo ha comunicato la decisione a Francesco De Angelis. Erano presenti anche Aldo Antonetti e Giampiero Di Cosimo. Francesco De Angelis, che ha lanciato la candidatura alla presidenza della Saf di Barbara Di Rollo (consigliere comunale di Cassino), non ha gradito. Ma la doppia campagna elettorale (politiche e regionali) alle porte induce tutti a non conclamare strappi e spaccature in questo momento.
Lunedì sera del tema della presidenza della Saf hanno parlato a lungo lo stesso De Angelis e Mario Abbruzzese. Anche in questo caso fumata nera. Però mancano ancora diversi giorni alla seduta dell'assemblea dei sindaci: prima convocazione il 28 novembre, seconda il 29. Quando, un'ora prima (alle 14), l'assemblea, riunita in seduta straordinaria, dovrà pronunciarsi sulla proposta del presidente dimissionario Mauro Vicano di modificare lo statuto.
Prevedendo la figura del direttore generale, al quale affidare le deleghe di gestione. Lasciando in questo modo al presidente la sola funzione di rappresentanza della Società Ambiente Frosinone. Una novità che non piace ad Abbruzzese ma neppure a Scalia e Costanzo. I quali, tutti, hanno pure posto l'accento sull'impossibilità di prevedere un aumento di spese che la nomina del direttore generale comporterebbe. La proposta, se approvata, potrebbe superare la questione dell'inconferibilità, prevista dal decreto legislativo 39 del 2013. L'articolo 7 stabilisce l'inconferibilità per la presidenza di enti di diritto privato in controllo pubblico anche per coloro che nei due anni precedenti abbiano fatto parte della giunta o di un consiglio di una Regione, di una Provincia o di un Comune con più di 15.000 abitanti.
Nessuna possibilità di intesa neppure sull'opzione di indicare sia il presidente che il direttore generale. Al momento non ci sono spiragli. Si andrà alla conta. Anche se le "colombe" dei rispettivi schieramenti aspettano che i "falchi" sgombrino il cielo delle trattative. Ammesso che lo facciano.